giovedì 2 febbraio 2012

Don Lorenzo e la Mansioneria Guetti di Vigo Lomaso


Don Vigilio Chizzola 
 Dal 1893 al 1898 don Lorenzo passò nella curazia di Fiavé e rivestì il ruolo di rappresentante del Consiglio Scolastico locale. Tuttavia è possibile ipotizzare che in questi anni il prete giudicariese assunse un ruolo meno importante nell’istruzione scolastica locale vista la miriade di attività in cui fu impegnato sia a livello politico che economico. Inoltre, nella curazia di Fiavé, fu affiancato negli ultimi anni da don Vigilio Chizzola,1 prete cooperatore a cui don Lorenzo demandava molti impegni. La nota del decano Dalrì durante la visita scolastica del 1896/97 ce lo conferma: “Il signor curato non può prestar la sua solita diligenza”.
Durante il periodo di permanenza nella curazia di Fiavé don Lorenzo collaborò in particolare con il maestro Luigi Sansoni di Vigo Lomaso che fu segretario di don Guetti.






























Tuttavia un'altra fonte inedita ci conferma l’impegno di don Lorenzo a livello scolastico e cristiano nei confronti dei più piccoli. Pietro Guetti di Vigo Lomaso con suo testamento dell’8 settembre 1779 dispose la fondazione di una mansioneria, o fondazione perpetua di messe, da celebrarsi ogni martedì dell’anno presso l’altare di Sant Antonio nella chiesa parrocchiale. La “Mansioneria Guetti” risultava fondata sulle rendite di alcuni fondi assegnati come patrimonio inalienabile, indivisibile ed immune da ipoteche in perpetuo. Nel caso vi fossero stati pronipoti vocati al sacerdozio, i beni della mansioneria sarebbero loro spettati in via preferenziale a parziale copertura del beneficio personale; diversamente l’elezione del sacerdote beneficiato sarebbe spettata in perpetuo tramite scrutinio segreto ai vicini di Vigo e Caiano nella persona che a coscienza dei suddetti fosse giudicata la più idonea e la più assidua alle sacre funzioni e alla dottrina cristiana per l’istruzione ed educazione dei fanciulli. Riguardo la gestione dei beni della Mansioneria sono conservati alcuni documenti nell’archivio parrocchiale di Vigo Lomaso. Una lettera di don Lorenzo inviata al decano di Lomaso in data 13 ottobre 1894 si lamentava riguardo la gestione della mansioneria. Dopo la morte del beneficiato don Sebastiano Carli, spiegava don Guetti, si sarebbe dovuti passare alla nomina di un nuovo beneficiato da parte dei “vicini” oppure all’individuazione di un parente del testatore. Ma questo non era avvenuto e si lasciò la famiglia del defunto beneficiato “godere la Mansioneria contro il disposto della Fondazione”. Don Guetti sollecitava l’intervento del decano di Lomaso per “prendere le misure necessarie perché detta Mansioneria sia conferita a norma della fondazione testamentaria”. Don Lorenzo nell’ultima parte della lettera avvertiva inoltre che se il Decano e il cappellano di Lomaso non avessero risolto la faccenda, “il sottoscritto, a senso di rescritto Vescovile, sarebbe nella spiacevole necessità di fare passi che desidera nell’interesse di tutti sieno risparmiati”. La situazione legata all’elezione di un beneficiato si risolse con “Atto nei locali delle scuole di Vigo Lomaso il 27 agosto 1895”. Con tale documento i vicini di Vigo e Caiano elessero all’unanimità il curato di Fiavé don Lorenzo Guetti a beneficiario della mansioneria “a condizione però che adempia o faccia supplire da altri agli oneri annessi alla Mansioneria in base al testamento di M.R. Pietro Guetti dell’8 settembre 1779”. Questa elezione, come abbiamo già ricordato, fa riflettere sul ruolo che don Lorenzo rivestiva nel campo dell’istruzione.
L’ambito scolastico per don Lorenzo si collegava molto strettamente a quello socio economico. La via della scolarizzazione era indubbiamente legata a quella di un miglioramento socio-economico delle condizioni di vita. In tale contesto si collocava la sua attività di conferenziere sui temi del credito agrario e della cooperazione. Tale attività di “cattedra ambulante” era stata promossa dal Consiglio provinciale d’agricoltura: il docente si recava nei paesi e nelle valli trentine e la sera impartiva le lezioni ai contadini. Don Lorenzo vi faceva riferimento in un articolo sul “Bollettino agrario”:
Prosperano con vigoria le scuole serali agricole introdotte in seguito ad eccitamento del lodevole Consiglio, venendo così fanciulli ed adulti iniziati negli elementi agrarj. Di tali scuole ne visitai una alla sorpresa, trovandovi radunati più che 60 uditori che svolgevano il tema, sul modo più corrispondente alla usufruizione del latte, ed altri prodotti bovini.
Inoltre il collegamento tra l’ambito scolastico ed economico era suffragato dalla necessità di porre a guida di cooperative e casse rurali persone istruite. Lo stesso don Lorenzo lo sottolineava descrivendo il ruolo del direttore in una famiglia cooperativa: “Come vedete, questa mansione si presta benissimo per i nostri maestri di scuola, come in fatto ve ne sono al presente in carica ovunque nasca una società cooperativa”.

1. Don Vigilio Chizzola affiancò don Lorenzo quale cooperatore a Fiavé dal maggio 1897 in seguito alla richiesta del curato di Fiavé inviata al vescovo per un sostituto nella sua curazia durante le assenze causate dai frequenti impegni a Vienna al Consiglio dell’Impero. (A.D.T., Libro B, 1897, n. 784. Lettera datata 12/3/1897 e firmata da don Guetti). Dopo la morte di don Guetti don Chizzola ne ereditò il ruolo di curato di Fiavé e ivi rimase fino al 1908. Da qui emigrò senza avvisare le gerarchie ecclesiastiche negli Stati Uniti a Mount Carml in Pennsylvania e rivestì il ruolo di parroco della chiesa di San Pietro dove presumibilmente risiedeva una forte comunità di emigranti italiani. Qui morì il 26 ottobre 1925 “Dalle ore 6 di mercoledì a sera fino alle ore 11 del giorno appresso il cadavere venne piantonato da una guardia di onore composta di quattro persone le quali ogni due ore si davano il cambio. Quale fu la folla immensa che doverosa si credette dare l’ultimo tributo di affetto al nostro buon parroco è difficile descriversi. Coloro i quali ebbero l’onore di rimanere di guardia asseriscono che persino nelle ore inoltrate della notte fu sempre un via vai di gente di ogni classe e credo religioso, che passando davanti al magnifico sarcofago, contenenti le spoglie del bravissimo sacerdote, genuflessa pregava sommessamente”. (A.P.Vigo Lomaso, Atti amministrativi 1580-1988, 6. Fiavé. Beneficio Gosetti. Atti di consegna 1583-1969, fasc. “Per la morte di don Vigilio Chizzola”; il fascicolo contiene due ritagli del medesimo articolo di giornale riguardanti la morte di don Vigilio Chizzola; il primo in lingua inglese e il secondo in lingua italiana).

Ponte Arche all'inizio del 1900

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