giovedì 23 febbraio 2012

La chiusura delle sacre missioni a Lomaso

"La Famiglia Cristiana", n. 103, 9 settembre 1896 (Chiusura della Sacra Missione nel decanato di Lomaso)

SACRA MISSIONE


Nostre Corrispondenze - Lomaso, 6.
Solamente chi fosse stato presente in questa chiesa decanale oggidì avrebbe potuto constare quanta fede e fede viva ha questo nostro popolo giudicariese. Era la chiusa della sacra missione tenuta per otto giorni dai m. r. padri della Congregazione delle SS. Stimmate don Pio Gurisatti superiore generale e don Angelo Graziani. Già fino dalla prima predica don Angelo, con quel cuore d'apostolo generoso che gode da Dio, fece suoi tutti gli uditori, e voi gli avreste veduti ogni mattina alle ore 5 e ogni sera alle 6 puntuali pendere immoti dalle labbra dei divini messaggeri e partirsene tutti convinti delle verità esposte. Oggi, come dissi,  eravi la chiusa, e sopra 4 mila anime appena che conta la Parrocchia, si ebbero oltre a duemila comunioni, senza contare quelle dei giorni precedenti.
Fiavé, chiesa di san Zeno ai principi del '900
Si può dire che tutti i Lomasiani di Lomaso si accostarono ai SS. Sacramenti in questa Missione con segni visibilissimi di vera penitenza. Alla predica di chiusa, tenuta oggidì all'una pomeridiane, tutto questo popolo, compresi perfino i bambini, stava stipato entro e fuori di questo tempio, e tutto per sentire l'ultima volta le parole di vita come ricordo e come addio dei missionari. Era un selciato di teste fitte per tutta l'estensione del tempio. Si vuol far credere che questa chiesa  è capace, comprese le capelle, di 4000 persone, e tale era la folla quest'oggi, perché molti accorsero anche da Bleggio e da Banale. Don Angelo si trova come Gesù stipato sulle rive del Genezaret, e dal suo palco elettrizzava tutti. Oh quanto ci commosse e ci conquise!
Qual ciglio restò asciutto quando parlò di altri nostri cari che avrebbero di certo fatto tesoro di questa missione se fossero stati in paese, ma che si trovano invece assenti, chi nella milizia, chi nelle lontane Americhe, e Dio sa con quanto bisogno di sentire ripetere queste verità salutari? Chi non pianse a questi ultimi ricordi che da fratello volgeva ai fratelli, e forse per non vedersi più su questa terra? Ma tutto finiva con vicendevole conforto. Il caro missionario ci consegnava tutti a Maria, la cui bella e divota immagine ci stava innanzi attorniata da centinaia di ceri, e che, come ci fu ajuto e conforto in questi dì memorabili, ci sarà madre in questi brevi giorni di lotta e ci sarà madre per sempre lassù in cielo. Oh giorni felici questi per Lomaso, giorni di gran consolazione per tutti!
Grazie a questo reverendissimo nostro signor Decano di averci fatto la grazia di questa S. Missione, e grazie ai reverendi padri Bertoniani che seppero superare ogni aspettazione. Il clero tutto ed i rappresentanti dei comuni che accompagnarono i reverendi padri giù per il colle tosto dopo la predica e i pianti di gratitudine e di contento erano la vera espressione di tutto un popolo. - Forse qualche lettore udendo questo farà un sorriso d'incredulità e darà dell'esagerato al vecchio corrispondente; sarà, ma in caso gli posso dire che non conosce questi luoghi, che non è giudicariese.
R.

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