L'autonomia del Trentino nelle citazioni di don Guetti

"Tutto quello che il governo concede alla provincia del Tirolo non è scompartito poi equamente fra tedeschi e italiani... Ed è per ottenere questa giusta scompartizione che i nostri deputati devono star uniti. La necessità di legarsi a club diversi io non la intendo. I deputati nostri sono o cattolici nazionali o liberali nazionali: su questo punto comune si faccia l'unione".      
La Voce Cattolica 1885

"Nazionale non vuol dire niente affatto italianissimo come vogliono intendere a Vienna o ad Inssbruck, nè garibaldino, nè irredentista".                                                     
La Voce Cattolica 1885

" [..] che gli affari nostri non siano messi sotto indecorosa tutela di amministratori parzialissimi facili a fare la parti del leone, cioè che a Trento siavi una Dieta con rispettiva Giunta amministrativa, e che tranne gli introiti diretti in favore dello Stato, quei della nostra provincia che paghiamo noi invece di passare il Brenner, restino qui da noi pei bisogni nostri". 
                                                                                                                           La Voce Cattolica 1885

"Mentre voi con assennati e ben apprestati articoli in difesa della nostra nazionalità combattete coraggiosi le spudorate e menzognere sfuriate dei fogli tedeschi,[..] in barba dei furiosi teutonici dello Schulverein, anche qui si costituirà il gruppo Pro Patria, nel quale il clero figurerà nelle prime cariche".                                                                                                             

"Voi che sedete nelle aule dorate dei parlamenti alla disamina di tante cose minori, cessate ogni ulteriore pertrattazione: c'è qui un popolo collo spettro della fame sulla porta [..]".
                                                                                                                           La Voce Cattolica 1887

"Di giornali ne ho avuto abbastanza per il passato [..] L'amor per Dio e per la Patria [..], fu tenuto per pessimismo, rivoluzionarismo, antiaustriachismo o peggio. Dunque bocca taci".
                                                                                                      Il Popolo Trentino, 6 dicembre 1888

"Non è rivoluzionario chi predica il date a Cesare quel che è di Cesare...; non è antiaustriaco chi col cuore riboccante di carità tanto s'interessa dei bisogni morali e materiali del nostro popolo".
                                                                                                                           Il Popolo Trentino 1888

[..] considero l’autonomia del nostro paese come il capo saldo dei suoi interessi e della sua vita politica, come l’unico mezzo efficace per risollevarlo dall’accasciamento in cui giace, per sviluppare le latenti sue risorse, risanare la piaga che minaccia cancrena, de’ nostri comuni. Conseguentemente io la voglio, come qualunque buon patriotta, e la voglio vera, reale, corrispondente ai suoi bisogni, che non sono né piccoli né pochi. Quest’autonomia poi la vorrei accompagnata ed attuata con riforma elettorale veramente democratica. [..] i continui rifiuti di qualunque nostra anche parziale modesta domanda di congegni autonomi, seguiti specialmente in questo ultimo decennio, ci hanno ammaestrati, che, stando le cose come ora sono, è inutile per lo meno l’andare alla Dieta per questo scopo. C’è là un macigno troppo duro a spezzare col sistema delle docciature".                                    

"Se non si pensa anzitutto a portare una riforma provinciale nel senso che dia al paese il modo di farsi delle leggi che valgono ad amministrare da sé le proprie imposte, e restare in giusto assetto d’aziende comunali e le altre relative, in una parola se non si concede al Trentino un poter proprio che valga ad esercitare in paese le ordinarie aziende delle pubbliche amministrazioni, è affatto inutile che noi nominiamo Comitati che studino le condizioni del ceto agricolo, perché quando abbiamo fatto questi studi ci troveremo sempre innanzi quella muraglia che ci chiude la via a rimedi, qual è il presente amalgama provinciale.
Vuolsi sapere chi è il mite popolo agricolo? Un popolo sano, laborioso, morigerato, intelligente, un suddito fedelissimo, economo, paziente; che s’affatica a cogliere dal suolo, anche il più refrattario, il possibile dei prodotti, ma che il frutto delle sue fatiche va ad annegarsi in un pozzo senza fine che sono le amministrazioni comunali, lasciate in balia di pochi mestatori, senza che il lontano potere provinciale valga a porvi rimedio non solo, ma che tante volte ricolma di onori gli stessi scialacquatori della pubblica cosa.
Ci si dia il modo di salvare il frutto dei nostri lavori, ed allora solo troveremo tosto il modo di avvantaggiare le condizioni morali e materiali anche del ceto agricolo, ed allora solo sarà benvenuto un comitato non di 3 ma magari di 9 membri, che si mettano a studiare la questione agraria nostra; che saremo sicuri che i loro studi saranno efficaci perché avremo in mano nostra i modi di realizzarci, senza ciò, ripeto è tempo perduto. E questo modo unico e solo, volere o non volere, è l’autonomia amministrativa del Trentino"                                                         

"Solo se le popolazioni sorgeranno compatte e tenaci, lotteranno contro il vigente ordinamento provinciale e contro la maniera perniciosa e non conforme ad equità e a giustizia con cui la maggioranza tedesca esercita quella tutela che siamo costretti a subire, potremo spezzare quel legame che inceppa nel Trentino ogni progresso morale ed economico, e paralizza ogni regolare andamento delle pubbliche amministrazioni".                                                   
La Voce Cattolica 1898


"Io poi, come io, poco potrò fare per voi, o nulla in vantaggio del nostro paese, perché ignorante affatto di tedesco e l'ultimo sopravvenuto; tutta la mia azione si limiterà quindi fra le modeste pieghe del nostro Club, e là intendo e sono inteso, e se altro non mi sarà dato, farò da cemento all'edificio, per tenere unito i grossi pezzi del nostro Club italiano".                                                
Bollettino C.P.A. 1898

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