domenica 15 gennaio 2012

Don Guetti e le prime esperienze di associazionismo cooperativo

Come ho già descritto in altro intervento, l'operato di don Lorenzo Guetti a sostegno della cooperazione trentina non va analizzato a partire dalla nascita del consorzio cooperativo di Villa (1890) o della Cassa rurale di Quadra (1892). Già prima di queste realizzazioni si possono testimoniare vari tentativi di don Guetti a sostegno e a propaganda del metodo cooperativo.
Uno di questi si colloca già nel 1886 quando don Lorenzo tentò di istituire una società di mutua assicurazione dei bovini con sede in Larido. Una prima lettera datata 12 luglio 1886 testimonia come anche in questo caso il fatto che a dare il via a questa iniziativa fu il Consorzio agrario distrettuale di Santa Croce. Nella lettera venivano spediti al Capitanato di Tione alcuni esemplari di statuto allo scopo di essere approvati dall'autorità superiore. Tale lettera testimonia anche un forte legame che si era creato al vertice del consorzio di Santa Croce tra il parroco-presidente Lenzi e il curato-segretario Guetti. La lettera inviata è infatti scritta da don Lorenzo mentre in calce il documento è però firmato dal parroco Lenzi.
Santa Croce di Bleggio, monumento al
prete-patriota don G.B. Lenzi, 1911
Dopo quattro mesi una nuova lettera di don Guetti lamentava il fatto che non aveva ottenuto risposta riguardo alla precedente richiesta e chiedeva un'immediata presa di posizione del Capitanato "onde poter in proposito prendere quelle disposizioni che credessero meglio apportare a conseguire la tanto utile assicurazione de' loro bovini".
Sul finire del 1886 don Lorenzo tornò ancora una volta a lamentarsi questa volta con la Sezione di Luogotenenza argomentando che aveva interpellato "codesto Onorevole Consiglio d'Agricoltura per averne regolare statuto, quale in realtà fu dato dal tenore di quello già vigente nei Comuni di Fassa e di Riva. Questo statuto in copie necessarie giusta la legge delle associazioni fu dal sottoscritto a nome di tutti innoltrato al Capitanato di Tione [..] Ma fin qui non ebbe nissuna risposta"
Anche questa volta tuttavia il curato di Quadra non ottenne alcuna risposta. A testimonianza della sua tenacia e caparbietà che caratterizza tutto il suo operato resta un' ultima lettera datata 3 maggio 1887. In questa testimonianza, firmata anche in questo caso dal presidente del consorzio Lenzi, don Lorenzo poneva una certa pressione sul Capitanato Distrettuale di Tione osservando "che gli allevatori di Quadra già in antecedenza sicuri di favorevole evasione, hanno fatto la spesa delle stampiglie necessarie segnate nello statuto e che sarebbe cosa certo inconsulta lasciare passare senza appoggio superiore questa nuova associazione del Distretto, che sembra portare vantaggi non indifferenti alla patria pastoreccia". 
Dal testo emerge anche una certa arrabbiatura di don Lorenzo nei confronti di questa vicenda arrivando addirittura a minacciare di "prendere altre misure presso Autorità Superiori". 
Neanche questa lettera riuscì tuttavia ad ottenere il risultato sperato e gli statuti non ricevettero l'avallo dal Ministero dell'Interno. Un articolo di don Guetti comparso sul Bollettino del Consiglio Provinciale d'Agricoltura nel 1898 ci testimonia come infine il Consorzio agrario distrettuale di Santa Croce istituì una società privata funzionante per parte dell'anno facendo a meno dello statuto.

Comano Terme, la fonte in una cartolina d'epoca








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