sabato 10 marzo 2012

Il Banco di San Vigilio, Almanacco Agrario 1898, Capitolo III

Capitolo III
Il Banco di San Vigilio

Ancora una cosa mancava a Don Mentore, ed ancora questa desiderava vedere pria di cantare il Nunc dimittis: era il Banco di S. Vigilio, ossia la Cassa Centrale. Ma grazie a Dio siamo arrivati anche a questo, e l'anno di grazia 1898 sarà il primo anno di attività del medesimo; gli statuti sono formalmente elaborati e quanto prima legalmente inscritti e nominata la prima presidenza. Due parole anche su questo punto, forse il più importante, non faranno male ai nostri amici. Che cosa è dunque il nostro Banco di S. Vigilio o la Cassa Centrale? E', niente più niente meno, quello che hanno le altre provincie austriache progredite nella cooperazione pria di noi, e quale hanno pure i nostri fratelli di Innsbruck.
Scopo della Cassa centrale è sempre il solito: quello, non di impinguare sé stessa, ma di aiutare quelli che ad essa ricorrono. Quindi ella è fatta a tutto esclusivo vantaggio dei propri soci che sono quelle società che faranno parte della medesima.
La Cassa centrale ha due intenti: Primo, quello di accogliere i denari che restassero inerti in tutte le Casse rurali che ne avessero in abbondanza, ed adoperarli con frutto, prima in paese, e se non fosse possibile, fuori anche dello stesso, restando sempre sicuro il capitale. Secondo scopo si è quello di dare il denaro necessario alla loro attività a quelle Casse o Famiglie che ne difettassero. Dunque anche il Banco di S. Vigilio è come una madre che con una mano riceve il più da chi lo ha, e coll'altra lo dà a chi ne abbisogna.
In tutta questa azienda delicatissima ed importante occorrono e persone fidate, e registrazioni rigorose ed a tutto questo devono pensare e ci penseranno coloro che sono primi chiamati alla fondazione di questa provvida istituzione. Se Don Mentore in questa faccenda poco potrà fare perché al momento massimo della attività del Banco, Iddio lo avrà tolto in gloria, pure egli si consola nel pensare che non mancano i suoi numerosi e generosi amici che lo suppliscano davvantaggio in questa bisogna, e lo assicurino che la cosa riuscirà e riuscirà a meraviglia. Solamente quando avremo in piena vita il nostro Banco potremo dire d'aver messo il termine al nostro bell'edificio cooperativo, giacché con questo si viene a riempiere tutte le lacune, a coronare tutte le opere fatte fino qui. - Colla Cassa centrale si potranno facilitare ogni sorta di pagamenti ed incassi. Quando una società ha da soddisfare un impegno presso qualche grossista, ecco la Cassa centrale che lo fa a nome della società associata e con prontezza e colla minor spesa possibile. Ha la società da incassare o realizzare importi e non ne conosce il modo, o non ha la comodità o la facilità, ecco subito la Cassa centrale che entra al suo posto, le fa l'affare appuntino, e colle minori spese possibili.
Anche la Federazione fino a qui si prestava in simili cose, procurando di mettere a frutto dei denari che stavano infruttiferi in qualche cassa rurale, e d'altra parte col procurare il denaro necessario a qualche Cassa o Famiglia cooperativa che ne avesse avuto di bisogno, ma fu un affare di sovrappiù o che non stava nella stretta sfera di sua attribuzione; invece in buon punto verrà il nostro Banco ad assumere tutta l'azienda pecuniaria delle nostre società e, se i pronostici non fallano, la cosa deve riuscire con piena soddisfazione. Don Mentore pria di chiudere gli occhi e di scendere nella tomba fa appello a tutte le casse rurali trentine, affinché nissuna eccettuata s'associno alla Cassa centrale, senza paventare o la grossa quota sociale, od altri pericoli. L'organismo delle istituzioni da noi iniziate è sempre animato dal nostro spirito di generosità e di sacrificio in pro del popolo; nissun interesse personale, nissun fine secondario, fuori del pubblico bene, sta nascosto sotto le chiare parole dei nostri statuti. Noi non facciamo né politica, né propaganda di combattimento o di lotta in tutto questo nostro movimento cooperativo; noi raccogliamo gli uomini trentini di buona volontà, li uniamo agli scopi segnati in statuto, e li sosteniamo a realizzarli nel miglior modo possibile. Con questo nostro procedere tutti sono accorsi a noi, tutti ne furono soddisfatti; noi continuiamo nella via seguita fin quì, persuasi essere l'unica via possibile e fruttuosa nel nostro Trentino il quale ha bisogno di unione e non di discordia; di lavoro assiduo che aumenti le poche forze che possede, e non le diminuisca; di azione caritatevole che colleghi in uno tutti i ceti di persone, non di zelo intemperante che disperda e divida a tutto beneficio di avversari che vivono a spalle nostre già da tempo col motto - divide et impera.

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