lunedì 7 gennaio 2013

I nostri deputati alla Dieta

"Il Popolo Trentino", 13 giugno 1889 (richiesta di autonomia amministrativa dei deputati alla Dieta di Innsbruck)

Dalle Giudicarie (rit.)
Ho preso viva parte alle pubblicazioni circa al contegno che dovrebbero assumere gli elettori nello scegliere i nuovi Deputati della dieta provinciale, e circa al contegno che dovrebbero assumere i nuovi deputati di fronte al Governo ed alla Provincia; e con soddisfazione prendo atto della avvenuta unione dei partiti allo scopo di conseguire alla perfine la sospirata autonomia del Trentino.
Dal complesso di queste pubblicazioni traggo il fortunato presagio che tutto il paese sarà di un solo pensiero nello scegliere i suoi futuri Deputati, e che verranno scelti solamente Deputati che abbiano un colore decisamente nazionale.
Questo a dire il vero, sarà ed è di fatto già molto; perché con questa unanime manifestazione si proverà ancora una volta, che il paese è concorde nel vedere il rispetto alla propria nazionalità e ai suoi interessi morali e materiali, le quali cose si potranno avere soltanto colla separazione amministrativa.
Questa unanime manifestazione proverà ulteriormente, che il paese non può e non vuole sopportare la germanizzazione delle nostre scuole, le quali sono ora sottoposte ad un Consiglio scolastico tedesco residente in Innsbruck, e che egualmente non può e non vuole approvare, che la lingua tedesca invada quà e là i pubblici ufficii non senza nostro danno morale e materiale.
Ne si dica che i nostri sieno inetti a coprire le posizioni pubbliche, e meno poi che sia necessaria, per il bene pubblico, qual condizione assoluta la conoscenza della lingua tedesca; perché il tempo in cui nostri ufficii erano affidati a persone del paese, e nel quale gli ufficii stessi corrispondevano tra di loro in lingua italiana, non è poi tanto lontano per smentire col fatto quest'asserzione; perché si può comodamente comprovare, che allora le cose della pubblica amministrazione andavano assai meglio che al presente, e con minori lagni del pubblico.
Il paese perciò deve attendersi che  de' suoi futuri Deputati volgasi concorde e costante a procurare il più ampio rispetto della nostra nazionalità, e l'autonomia della parte italiana della provincia sul fare di quella che nel seno della stessa provincia venne da tanti anni accordata al tedesco Vorarlberg. Ma io credo, che per raggiungere questi scopi supremi non basti che tutti i nostri futuri Deputati sieno nazionali soltanto!
La storia anche in questo riguardo ci può essere buona maestra: ed è un fatto storico, che, sebbene il paese abbia chiesta e richiesta le tante volte la separazione, pure non solo questa non fu accordata, ma ci toccò subire degli scacchi, facendo persino nel campo della nazionalità dei passi indietro.
Sarà quindi cosa necessaria, che il Trentino prenda in questa faccenda un nuovo od almeno un più deciso indirizzo: Scelgansi bensì a rappresentarlo alla Dieta persone di spiegato colore nazionale, e che sieno comprese più che mai della necessità di dover insistere con tutta la forza per l'autonomia amministrativa; ma siccome le buone intenzione sono soltanto femmine, così conviene a mio modo di vedere, che i nuovi Deputati, prendendo le mosse dal punto di partenza della dichiarazione finale presentata all'ultima Dieta, sieno di fatto capaci di agire in tal guisa, che la questione dell'autonomia passi finalmente dal campo delle idee a quello della realtà, e dalle colonne de' giornali nelle discussioni delle pubbliche assemblee dello stato. E qui appunto, nella parte pratica, sta il lato più difficile della cosa.
Ora domando io: quale contegno dovranno assumere i nostri deputati sia di fronte al Governo, sia di fronte alla Dieta, rinnovando fino dalla loro prima entrata nella Dieta inssbruckese la dimanda dell'autonomia amministrativa voluta dal paese?
E' questa una dimanda, cui ora sarebbe inopportuno rispondere pubblicamente. Basti adunque per ora l'averla formulata; a suo tempo forse ci tornerò sopra, proponendo una risposta. Frattanto stieno all'erta gli elettori per non lasciarsi giuocare qualche brutto tiro nel giorno delle elezioni dal partito antinazionale, che quanto è debole su sè stesso, altrettanto è insidioso per i mezzi fornitigli dai nemici del paese. Io so qualchecosa in proposito. Si è già veduto la scorsa settimana un uccellaccio di malaugurio, vecchio emissario del partito inssbruckese, calare giù dal suo covo alpino, facendo le larghe ruote sopra il campo elettorale presso il Durone... in cerca di preda. Ma posso anche aggiungere, che il sullodato uccellaccio s'è veduto ritornare al covo a becco asciutto, coll'anca stanca, e Vota stringendo la terribil ugna.1
Z.X.
1. Citazione di un verso dei poemetti in morte di Ugo Bassville (canto primo) di Vincenzo Monti (1754-1828)

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