mercoledì 9 gennaio 2013

Bachicoltura

"Il Popolo Trentino", 15 giugno 1889 (Visita di don Guetti alle bacherie giudicariesi e invito a non rifornirsi più di seme bachi dai venditori girovaghi viste le drammatiche conseguenze ma di rifornirsi presso l'istituto bacologico del consiglio provinciale d'agricoltura)

Giudicarie Esteriori 14. - Bachicoltura. - Ritorno or ora da una visita quasi generale fatta alle bacherie principali di questi contadini e, dico il vero, l'esito non è dei più felici. Non pochi ebbero gettati via i bachi dopo la terza muta e altri ancora dopo la quarta, perché infetti di flaccidezza e di pebrina colla respettiva dose di gattine. Donde la causa? Dal tempaccio? Veramente c'entra anche il tempaccio, ma la causa prima è sempre la qualità del seme-bachi. Il buon seme anche quest'anno resiste, ed in prova di ciò vi posso dire, che delle 150 oncie provenienti dall'Istituto Bacologico del nostro Consiglio Provinciale di Agricoltura, non una fin qui diede causa a lamenti. Ne vidi in tutti gli stadi della terza muta fino al bosco e tutti con esito brillante, mentre di altre provenienze non è così; e specialmente del seme distribuito dai soliti girovaghi, vero flagello di queste valli. Solo intenti costoro a farne spaccio per avere il rispettivo franco l'oncia, non guardano alla qualità del seme; peggio poi, lo portano per un mese e più in qua e là senza riguardi a temperatura; e quest'anno molto seme distribuito maledettamente in questo modo, si schiuse senza essere incubato regolarmente. Quando mai questo popolo si persuaderà a prendere il seme ben confezionato e ben conservato dal Consiglio di Agricoltura e dalle case ben accreditate del nostro Trentino, senza arrischiare uno dei cespiti maggiori delle sue entrate al primo girovago che gli capita tra piedi? I nostri capi-comuni ed il nostro clero, sempre solleciti del maggior bene di questi poveri valligiani non manchino anche in ciò di illuminare e di istruire; se non è ciò stretto dovere, è carità la più efficace. Colla speranza di non aver parlato ai sordi, vi saluta il vostro
Sandro

Nessun commento:

Posta un commento