venerdì 18 marzo 2022

Lettera di don Guetti a don Graziano Flabbi

Lettera di don Guetti a don Graziano Flabbi

Lettera in cui don Lorenzo professa la sua linea politica e i suoi progetti legati alla creazione di un giornale unico “La Voce Trentina” che riunisca i vari giornali cattolici in un unico partito.

Don Graziano stimatissimo,

sono in debito di risposta ad una vostra risposta di tempo fa e che avea dimenticato stante la fiaccona politica dominante in questi paraggi. Il decreto per le nuove elezioni svegliò però i neghittosi. Non diventeranno eroi questa volta, ma semplicemente erodiani. Ancora ieridì ho scritto ai miei commillitoni giudicariesi di agire in bei modi onde avere elettori primi de’ nostri in numero maggiore possibile, chè da questo dipende il tutto.

Per conto a candidati pare che la cosa segua bene, giacchè il desiderio delle Giudicarie esteriori, che credo seguito da quelle interiori, si va a finire sulla scelta di don Salvadori e M.r Gentilini, unendo così il nuovo al vecchio mondo! L’esito in Giudicarie se il diavolo non ara con le vacche, come qui si dice, sarà per noi favorevolissimo, e prego Iddio che sia così ovunque. Dove dubito assai si è nel collegio di Rovereto e Riva. Forse la candidatura del professor Lange con qualche altro potrebbe passar bene; e meglio sarebbe unirsi i due nomi già noti Lange e Brusamolin. Se in quel collegio non si lavora con persone notissime si avrà un fiasco. Val di Ledro e parte dell’Archese, Nago Torbole etc. sono luoghi pericolosi per riuscirvi; spira troppo ora del Garda ed opera molto l’acqua tutto cedro del vecchio furbone Canella.

In genere tenere i vecchi clericali dimissionari, ed aggiungervi dei nuovi tutti nostri, ecco il mio ideale, e quale cerco riesca in Giudicarie. Per conto mio poi nel Bleggio superiore vi garantisco 4 clericali puro sangue e tradizionali, perché a casa mia uso comandar io. Vedete umiltà!!

Le povere mie chiacchere elettorali, stampate in appendice al defunto “Popolo Trentino” non sono cosa da “Voce Cattolica” perché non potrebbero passare tali e quali; e per farne una riforma, non mi sento in caso, dovendo disdirmi in punti che per me sembrano esenziali; punti puramente di politica s’intende, perché per conto a credo non c’è differenza, almeno spero, di più non siamo più in tempo ora. Se domine Iddio mi darà vita, ne farò un opuscoletto per l’avvenire, aggiungendovi quelle già preparate pel Consiglio dell’Impero.

Per riguardo poi ai Comitati Centrali, Decanali etc., la cosa era già bella e fatta anni fa sotto il ministero di Mr. Simone Baldessari, e fatalmente si lasciò andare nel nulla quel regalmente divulgato per tutta la diocesi. Se si avesse tenuti a quello, al presente si avrebbe già una bella organizzazione politica conservatrice, ma ora si lavora a sbalzi, a tentoni, a rischio di rompersi la testa.

Affine di riuscire almeno per l’avvenire ad alcunché di pratico io avrei in testa, e mi sentirei anche il coraggio di farlo, di iniziare una Società Politica Conservatrice Trentina con regolare Statuto, da fare un fac simile di quello che fa la Lega Nazionale, ma all’unico scopo di organizzare il vero partito cattolico trentino. Una società simile manca, e finché manca questa, non si può agire con legalità non solo ma con efficacia. Questa mia idea, spero troverà appoggio in alto e in basso, e mi chiamerei felice se arrivassi con ciò ad unire in un solo fascio tutti i clericali del Trentino che ora sono fatalmente divisi in 5 partiti cioè clericali della Gazzetta! Della Voce Cattolica, della Famiglia Cristiana, del defunto Popolo Trentino (che sono moltissimi) e pochi di quelli di nissun giornale.

Ma per venire poi a questo, bisognerebbe che costì si lavorasse già fino d’adesso alla conciliazione di questi partiti. Nel Trentino basterebbe un solo giornale cattolico e questo quotidiano. Se la cosa sembra un’utopia, alla mia corta veduta, non di ottimista, ma di pessimista (come son tenuto) sembra facilissima ed ecco come.

Si tenti di combinare che La Voce Cattolica sotto il nome di Voce Trentina, venga stampata coi tipi del Monauni facendo così cessare la Famiglia Cristiana ed ecco subito uniti due partiti con  circa 1000 abbonati. Il titolo di Voce Trentina, lasciando quello di Cattolica che è nome troppo responsabile per un giornale, coll’aggiunta di un’ accentuazione un po’ più franca dal lato della nazionalità, attirerà a sé tutti i clericali del Popolo Trentino; il divenir poi giornaliero con poco conto non superiore ai 12 fiorini, tirerà a sé tutti i moderati liberali, o meglio quelli che si ritengono tali, ma non sono come tutto il ceto mercantile etc. etcetera in modo che avressimo circa 2000 abbonati e quindi tutto il Trentino con noi.

A corona di tutto ciò la Redazione si potrebbe benissimo metterla in mano laica, con persone più clericali di noi, se ripetesse dirlo, perché queste ci sarebbero ed io ne avrei alcune per tutta prova, non senza escludere, ma anzi comprendere quelle tra il clero quelle che sono abili ed adatte alla bisogna. I corrispondenti delle Valli sarebbero da stabilirsi ed accappararsi col giornale gratuito, e questi stabilmente; oltre a ciò non mancherebbero quelli straordinarii. Il giornale così inteso, entrerebbe nei rapporti col Vescovo, quali erano sotto i vescovi Riccabona e Dallabona, e quali danno tutti i giornali cattolici dal lato della cattolicità e niente più, e perciò amerei che il nuovo giornale universale de unico dei cattolici trentini portasse il nome di Voce Trentina perché così resterebbe intatta l’eredità della Vecchia e ben ricordata       Voce Cattolica. Io sarei d’opinione che il Sig. Monauni, avendo il suo interesse nel stampare questo giornale di là da venire, accetterebbe il fatto di far cadere la sua Famiglia Cristiana e con ciò si avrebbe assicurata la cosa.

A costo di seccarlo, tiro avanti a riempire anche questa facciata. Per poco che andiamo così senza una organizzazione politica nostra si finirà col perdere quello che si è guadagnato in passato. L’esito delle prossime elezioni, io lo temo assai, non sarà quello delle passate e ciò perché moltissimi elettori non leggono giornale di sorta, dopo la caduta del Popolo Trentino e della Rivista Viennese. Dunque questi restano estranei a qualunque lotta o partito che iniziasse un giornale qualunque esistente adesso. Coloro che danno l’ultimo colpo alla bilancia nelle elezioni, si voglia o no, sono sempre i curatori d’anime, i quali nelle elezioni politiche sono seguiti ed obbediti nella maggior parte della Diocesi. Ma i curatori d’anime del Trentino sono in gran maggioranza curati, o primissari curati etc. e questi in specie sono coloro che sanno, possono lavorare e lavorano nelle elezioni, mentre i Parroci ed i Decani o non sanno, o non possono o non vogliono (fatte debite eccezioni) lavorare e tutto perché stanno troppo bene e ci tengono a starci. Queste brighe, dicono, non le amano. Ora ecco la conseguenza. Questo basso clero per lo più adesso dopo la morte del Popolo non ha più giornale. Pochissimi hanno la “Voce”; alcuni di più hanno la Famiglia senza partito; i più aspettano l’avvenire.

Dunque venga questo benedetto avvenire e se fosse quello da me sopra ideato avressimo un cuor solo ed un’ anima sola. Voi che vi credo d’accordo con me in questo ideale, lavorate a ciò, io non muojo contento se non vi mettessi tutte le mie forze a questo scopo. Se mai restassi deluso, non sarei solo, ma mi troverei in buona compagnia.

Finisco. Dal scriver nulla, sono arrivato a scriver troppo forse, e roba senza costrutto. Scusatemi, è un pezzo che non scrivo di politica. Credetemi.

Quadra 9/11/91                  Vostro Renzo


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