Lorenzo Guetti nacque il 6 febbraio 1847 a Vigo Lomaso, un paesino
della val Giudicarie. Il registro dei nati di Vigo Lomaso reca la
curiosa nota “Febbraio li 5 all’una di notte”.
Sempre da questa tipologia di fonti ci giungono notizie riguardanti i
genitori di don Guetti. Il padre, Girolamo Alberto Guetti, nacque il
4 maggio 1820 “figlio di Gio. Battista Guetti e di Lucia
Serafini”.
La madre, Rachele Molinari, venne nominata in occasione del battesimo
di Lorenzo quale “Rachele Molinari di Marcello” e si presume che la famiglia fosse originaria di Favrio. Infatti,
dopo una ricerca condotta nel catalogo online dei nati in Trentino
dal 1815 al 1923 risulta il nome di “Candida Rachele Molinari”
nei registri della parrocchia di Fiavé, nata il 13 settembre 1826
figlia di Marcello Molinari e di Catterina Fenici e morta il 12
febbraio 1888 come appare nel sottostante atto di morte redatto dal
parroco di Santa Croce don Giovanni Battista Lenzi.
Per
quanto riguarda il matrimonio dei genitori si è conservato l’atto
redatto dal decano Antonio Cattarozzi dell’agosto 1844 in cui “il
qui presente e sottoscritto Sig. Marcello Molinari negoziante in Vigo
da il suo pieno e libero consenso alla propria figlia Rachele ancor
minorenne onde si possano unire in legittimo matrimonio con Girolamo
del fu Giobatta Guetti pure di Vigo”
La famiglia Guetti rispecchiava pienamente il contesto trentino
di metà ottocento. L’economia famigliare si basava principalmente
su un’agricoltura di sussistenza che non garantiva le risorse
necessarie al fabbisogno di tutti i figli. Per tre fratelli di don
Guetti l’unica soluzione fu l’emigrazione in America. Ciò spiega in parte l’interesse verso il contesto migratorio di
cui don Lorenzo diverrà uno dei principali studiosi della sua epoca.
Lorenzo, contrariamente a ciò che si è pensato finora, non era il
primogenito della famiglia Guetti. Prima di lui infatti era nata il
27 giugno 1845 la sorella Giacinta Virginia morta tuttavia a soli
quattro anni.
Il 26 luglio 1851 don Guetti ricevette il sacramento della cresima
all’età di quattro anni e mezzo nella chiesa di Vigo. Era il più
piccolo cresimato di quel periodo. Il padrino,
come compare nei registri fu don Paride Bertini.
Don Guetti faceva parte di una famiglia molto numerosa: undici
fratelli e due sorelle. Per lui non fu facile abbandonare l’attività nei campi per entrare
in seminario. Probabilmente un ruolo importante in questa scelta lo
giocarono presumibilmente i due zii paterni che avevano seguito la
via del sacerdozio: Lorenzo e Pietro.
In particolare lo zio Pietro giocò un ruolo fondamentale
nell’educazione del giovane Lorenzo e fu proprio lui a strapparlo
definitivamente dal lavoro nei campi.
La
madre. Nel primo Anniversario della morte del fondatore della
cooperazione trentina la Federazione dei Consorzi Cooperativi
scriveva: “educato da una pia e santa donna, quale era sua
madre, sotto gli esempi di un padre del vecchio stampo, e fra i
consigli degli zii sacerdoti, crebbe informato a vera e soda pietà”.
Più volte don Guetti ricordò la figura della madre; significativa è
anche la costanza nella celebrazione della messa ogni anniversario
della sua morte. Rachele visse tre anni (1885-1888) con il figlio alla Quadra e lo
assistette fino alla morte durante una gravissima pleurite, che colpì
don Lorenzo, il quale ricordò quei giorni scrivendo in latino sul
diario delle messe: “Il giorno 7 mi fu amministrato dal Parroco
il santo viatico; fu l’inizio di un miglioramento e di un mutamento
della malattia. La mamma il giorno 8 è afferrata da un male molto
grave e inaspettatamente il giorno 12 ad ore 5 e trenta, tutti
piangenti e stupiti, rese serenamente la sua anima a Dio”.
Ecco come la ricordava nelle colonne dell’“Almanacco Agrario”
dopo la sua morte: “O madre mia… quanto ti sento ancora a me
presente pei tuoi cristiani insegnamenti, che fin da piccino appresi
sulle tue ginocchia!”.
Come riportato sopra, negli ultimi tre anni di vita, la madre Rachele
visse nella canonica di Quadra con il figlio Lorenzo. La notizia
trova conferma nell’anagrafe curaziale della Quadra in cui don Lorenzo riportò anche i nomi delle persone che vivevano
in canonica al n.12. Nell’elenco compare infatti il nome di don
Guetti, della madre Rachele Molinari e quello di Elisa Dossi nata a
Brentonico il 13 luglio 1868 che probabilmente svolse il ruolo di
perpetua dopo la morte di Rachele.
Il padre. Il padre di don Lorenzo, Girolamo Guetti, nel 1868
offrì 10 fiorini in valuta e 100 “in Carreggi”, al Comitato pro campanile della chiesa parrocchiale di Lomaso
presieduto da don Pietro Guetti, zio di Lorenzo. Altre informazioni sul padre riguardano il ruolo di ministro nella
“Venerabile Confraternita del Santissimo Sacramento di Lomaso”. Nel 1873 si è conservato un atto firmato da Gerolamo Guetti in cui la confraternita si impegnava a dare in prestito "otto pezzi d'oro da 20" a favore del comitato amministrativo del Bagno di Comano per la ristrutturazione del caseggiato signorile e del ponte.
I Bagni di Comano in un'incisione del 1876 |
Nel 1875, come risulta dal libro di amministrazione della
confraternita, fu approvata una proposta di Girolamo Guetti
sull’abbigliamento da usare nella confraternita:
“Vista la scarsità di confratelli inscritti proveduti della
necessaria veste si propose e trattò di lasciare la libertà ai
confratelli del S.mo di scegliersi la cappa con mantelletta rossa
opure, la veste rossa giusta l’uso antico”.
Dalla medesima fonte risulta che Girolamo gestiva anche un libretto
di 100 fiorini di proprietà della Confraternita presso la Cassa di
risparmio di Trento. L’atto in cui compare questa citazione risale
al 12 luglio 1885. Da questa testimonianza si presume che il padre di
don Lorenzo, pur essendo contadino, possedesse una certa abilità,
nello scrivere e “nel far di conto” e che conoscesse il
funzionamento degli enti bancari esistenti in quel periodo. È probabile che anche il padre Girolamo abbia avuto un ruolo
importante nell’educazione del giovane Lorenzo a cui probabilmente
trasmise questi interessi. A causa della scarsità delle fonti è
tuttavia impossibile ricostruire la quantità e la qualità di questo
insegnamento.
Nelle riunioni della Confraternita tra il 1885 e il 1888 Girolamo fu
sempre presente a Vigo Lomaso. Alla luce di questo possiamo dedurre
che probabilmente non seguì la moglie che risiedeva nella canonica
di Quadra ma restò nel Lomaso per continuare il suo lavoro di
contadino. Girolamo morì il 27 settembre 1892 per un carcinoma del
ventricolo. Il 22 settembre don Guetti annotava in latino questa frase sul diario
delle messe: “Non ho potuto dire la messa perché vegliando il
padre ammalato ho dovuto rompere il digiuno”. Infine il 27
celebrò il funerale a Lomaso “per mio padre pienamente spirato
nel Signore”.
Il ricordo mortuario di Girolamo Guetti recitava: “alla pia
memoria di Girolamo Guetti di Vigo Lomaso che sorretto da tutti i
conforti religiosi era rapito ai suoi cari il dì 27 settembre 1892
in età di anni 72 mesi 5 benedicendo agli 8 figli ed ai 20 nipoti
ribenedetto dai sacerdoti figlio e fratello lasciando largo retaggio
– esempi di timor di Dio, di pietà, di operosità, di fuga dalle
mondane blandizie”.
(Continua con Il seminario)
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