Una delle poche concessioni che don Lorenzo ottenne nei primi anni trascorsi nella curazia di Quadra fu quella di erigere una via
Crucis nella chiesa di Sant Antonio di Bivedo. La richiesta di don
Lorenzo avvenne con lettera del 20 luglio 1882 e l’Ordinariato
rispose con in data 25 luglio. Il documento
specificava inoltre che sarebbe stato mandato un padre dell’ordine
minore dei riformati, Costantino Clesio,
per benedire le stazioni della Via Crucis.
L’evento avvenne il 20 agosto 1882 e don Lorenzo, per sottolinearne
l’importanza, scrisse un documento sul verso della concessione vescovile, “a perpetua memoria”
di quel giorno di festa. Giorno che era anche “festa di San
Gioachino compatrono di questa curaziale” e “onomastico
del regnante Sommo Pontefice Leone XIII Gioachino Pecci”. “La
solennità fu straordinaria”, commenta il curato di Quadra, con
oltre duecento comunioni e “musica di cantori di Madice”.
La benedizione e l’erezione della via crucis avvenne nel dopo
pranzo. La festa si protrasse per tutto il giorno con grande folla
anche dai paesi vicini. Altre indicazioni di don Lorenzo riguardano
lo svolgimento della processione, portando i quadri della via Crucis
per il paese seguendo il percorso dalla chiesa, girando attorno alla
fontana e ritornando per la strada vicino a “casa Pellegrinatti”
ovvero l’odierna casa Zennari. I Zennari, come mi confermano gli attuali possidenti della casa Franco con la moglie Bruna, acquistarono la casa dalla famiglia Pellegrinatti che emigrava in America.
La festa continuò fino a sera quando “un’improvvisata di
fuochi di tia” illuminò il paese con un disegno a forma di croce con ai lati una
grande S e una G a simboleggiare e festeggiare San Gioacchino.La tia non è altro che il legno scorticato tratto dalla pianta di pino silvestre particolarmente infiammabile perché ricco di resina. In questo caso, tali legni venivano posizionati su prati scoscesi a formare un’immagine o una scritta a cui veniva dato fuoco durante la sera quando era già buio.
Dal documento viene riferita la fonte delle offerte necessarie per
erigere la via Crucis “provveduta con l'elemosine alla raccolta
de' bozzoli col valore fiorini 200 in tutto”. La provenienza è
confermata dagli elenchi riguardanti l’“evidenza sopra la
raccolta de' bozzoli in favore della Chiesa di Sant Antonio”
redatti da don Guetti. Nell’elenco compaiono varie note relative al pagamento della nuova
Via Crucis. In particolare in una nota del 1880 si legge “sborsato
per caparra della Via Crucis allo stesso fiorini 18.70”. Nella
nota precedente è riportato un altro pagamento a “Carlo
[Luader] e Antonio” che probabilmente furono i fornitori/autori
delle nuova Via Crucis di Quadra. Altre note di pagamento nel 1881
fanno riferimento anche ad altri committenti: “Dato a
Castelvedere per Via Crucis fiorini 30”. Interessante risulta
una nota in cui si riferisce che don Giovanni Salvadori di Bono (deputato alla Dieta di Innsbruck e al parlamento di Vienna fu convinto sostenitore, come don Lorenzo, dell’autonomia trentina) aveva contribuito all’erezione della Via Crucis di Quadra con 10
fiorini. Altre annotazioni degli anni successivi fanno riferimento a
spese di manutenzione dei quadri. Ad esempio nel 1885 per “un
braccio d’ottone morte di via Crucis” furono pagati 7.60
fiorini.
Nessun commento:
Posta un commento