venerdì 24 febbraio 2012

Sono un montanaro di dentro e di fuori

"La Famiglia Cristiana", n. 19, 15 febbraio 1892 (Presentazione di don Guetti ai lettori: patriota, nazionale e astensionista)

COSE PATRIE

Dalla montagna (10 febbraio). Seguo l'esempio di Elio; e visto e considerato, che la pia Famiglia Cristiana è il solo giornale cattolico nazionale, che ora abbiamo, dopo la morte dei due campioni nostri La Revista Viennese ed il Popolo Trentino; per non morir anemico e per non diventar massone o tirolese, con venia di codesta Redazione, farò capolino sulla Famiglia ad ogni crescer di luna, più o meno, secondo che la penna vorrà gettar nero sul bianco.
Ma, mi saltano subito a muso i benevoli lettori, chi se' tu da tanto ardire? Fuori le tue generalità!...
Sono un montanaro di dentro e di fuori; ecco tutto me stesso. Se poi volete aver maggiori dilucidazioni del mio stare, eccovi accontentati con un po' di descrizione geografica dei miei patrii lari. Vivo a 700 metri dal livello del mare, e come capirete, al sicuro da certi miasmi di palude, ma non in modo d'esser fuori del mondo del tutto, e se qui non arrivano certi corpacci, ci arrivano almeno ogni giorno le corrispondenze epistolari di tutto il mondo, ché in tutto l'orbe son sparsi i miei commontanari.
Stando nella mia stanzuccia, dalle finestre godo di spaziare coll'occhio sopra tutto il nostro Trentino. Le classiche cime delle sue montagne mi formano bella corona. A mezzogiorno l'Altissimo del Baldo (m. 2070), il Col Santo (m. 2110), il Pasubio (m. 2232) e lo Stivo (m. 2044). A mattina la Cima d'Asta (m. 2844) e la Marmolada (m. 3360). A sera la Cima Tosa (m. 3176), la Presanella (m. 3564), il Caré Alto (m. 3465), ecc.
Sono sincero ammiratore e seguace del clero di questi declivi alpini, il quale è tutto buon patriotta a prova di bomba, e quindi francamente nazionale. Oltre il gustare dalle sue labbra la dottrina cristiana ed il predicozzo, che ogni domenica ei fa in forma breve ma chiara da intenderlo perfino i marmocchi, egli ci è maestro e guida anche in tutte le faccende della vita. Se abbiamo progressi pastorecci, agricoli, commerciali è tutto per sua iniziativa; non c'è unione o società della quale non faccia parte. Se noi montanari sappiamo mettere nero sul bianco, e se nelle nostre mani scorrono libri opuscoli e giornali (tutta roba inappuntabile s'intende) è merito suo.
Quindi anch'io mi vanto d'essere patriotta e nazionale con tutta franchezza, e siccome queste due qualità ora per ora non possono essere disgiunte dall'altra qualifica, che tutto il paese desidera e vuole, cioè d'astensionista, così io pure sono francamente tale nel movimento politico odierno, e su questo punto verrò durante il carnovale ad intrattenere un po' i lettori della Famiglia.
Parlerò chiaramente, alla buona, senza fiele; ma non senza sale e pepe per non fare un'indigestione ai buoni lettori. - Polemiche poi non ne assumo con nissuno, sia liberale, sia clericale. La Redazione adoperi la forbice, ove crederà, ma con giudizio, per non guastarmi quelle po' di cosette che crederò di dire in tutta coscienza e verità. Arrivederci dunque!
Il montanaro

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