"La Voce Cattolica", n. 92, 12 agosto 1884 (messa a Santa Croce del Bleggio per gli emigranti in partenza per l'Argentina; modalità dell'emigrazione verso il nuovo continente)
COSE PATRIE
Emigrazione. - Santa Croce, 8 agosto. All'altare della croce miracolosa questa mattina facevano celebrare ed ascoltarono la S. Messa 32 individui, tutti della parocchia del Bleggio e per lo più giovani dai 17 ai 30 anni sulle mosse per emigrare alla Repubblica Argentina. Finita la S. Messa questo M. R. sig. paroco con grata sorpresa rivolgeva poche ma commoventi parole di addio agli emigranti sì che più d'un ciglio ne lagrimava. Raccomandato loro il timor di Dio, fonte d'ogni bene, e la divozione a Maria stella del mare ed a S. Giuseppe il patrono del vero operaio, li regalava tutti d'una medaglia di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù. Augurando quindi buona fortuna affinché presto potessero ritornare alla cara patria, ed assicurandoli che ogni giorno li ricorderebbe al Signore nell'Augusto Sacrificio assieme agli altri compagni che già li precedettero e che ora stanno aspettandoli a braccia aperte là sulle rive del Plata, dava per tutti la sua paterna benedizione.
Domani poi abbandoneranno le sponde della Duina, e pel Durone e Val del Chiese, essendo chiusa la via del Garda, si porteranno al Caffaro, per subire, sebbene tutti sani come pesci, una fermata di cinque giorni detta quarantena e quindi proseguiranno il viaggio fino a Genova ove il giorno 18 corr. salperanno per Buenos Aires. - Tutti costoro pagano del proprio il viaggio e sono perciò 3500 fiorini circa che questi emigranti portano seco. Cifra enorme pelle presenti distrette finanziarie, ma entro un anno questo capitale di uscita lo vedremo rientrare quadruplicato, ce ne assicurano le antecedenze fin qui verificatesi in quasi tutti i nostri emigrati all'Argentina; tutto sta che continui viva la fede nel cuore al nostro operaio, e buona la volontà alla fatica. Molti altri giovani si sarebbero aggiunti alla presente carovana se avessero avuto il danaro pel viaggio; i nostri grossi possidenti e capitalisti si rifiutano fare imprestiti a questo scopo, perché a motivo della emigrazione d'operaii sempre crescente, vedono aumentarsi la scarsezza di braccianti per le loro terre che ormai soffrono di paralisi parziale. Ma tutto il male non vien per nuocere, dice il proverbio; e dato, ma non concesso, che quest'emigrazione sia un male a cagione della scarsezza di operaii per i bisogni interni, questa stessa scarsezza gioverà, si spera, a tener in maggior conto i poveri servi della gleba che restano, ed avvicinare con ciò due stati sociali troppo ora disgiunti. Non si farà questa giusta e reclamata estimazione? Oh allora stiamo certi che la Provvidenza preparerà il viatico anche a coloro che restano ora forzati senza disturbare le grosse borse de'nostri epuloni; e solo allora, sebbene troppo tardi, si verrà a capire la massima evangelica che siamo tutti fratelli et quod superest date pauperibus.
Renzo.
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