martedì 25 dicembre 2012

Cose Giudicariesi

"La Voce Cattolica", 12 febbraio 1887 (Sessione generale del consorzio agrario di Santa Croce del Bleggio, vendita opportuna o meno delle Terme di Comano, cambiamento del personale steorale e sue conseguenze, società di assicurazione bovina a Larido)

COSE GIUDICARIESI
(Nostra corrisp.)

Per non pigliarmi da voi una patente di poltronismo, come mi onorò monna Gazzetta tempo fa, con quella di buontempismo, m'affretto a dirvi qualche cosuccia di qui, e lo farò a sbalzi come mi viene sulla penna.
In primis lo stato sanitario è ottimo; le neve, caduta in buona quantità e perseverante nella sua durezza, mantiene un buon equilibrio di temperatura, la quale relativamente restò meno cruda degli altri anni; il termometro non discese sotto -12 R. neppure nei punti più rigidi della valle. Se la neve fermò ogni lavoro agricolo, si prestò invece alla condotta del letame anche ai luoghi di più difficile accesso, altro effetto buono della candida..
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Questo Consorzio agrario dist. tenne ai 24 p.m. sessione generale della società, in cui, oltre al consuntivo 86 e preventivo 87, si discussero importantissimi punti pel nostro  progresso agricolo. Per conoscere l'attività di questa nostra istituzione, vi acchiudo la relazione della Presidenza letta al 1° punto dell'ordine del giorno, ove troverete da rettificare la notizia riportata tempo fa sulla nuova messaggeria tra Trento e Ponte delle Arche, che andrà in vigore solo al 1° maggio. (Ci sarà caso riportare la relazione in parola. R.)
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Un'importantissima questione agitavasi nei passati dì negli alti circoli del Distretto ed era: se fosse opportuna o meno la vendita delle Terme di Comano, con annessi e connessi, salvo i diritti d'uso di bagni e bibita pei poveri del distretto, che sono i proprietari dell'ente termale. La grande maggioranza stava per la vendita al prezzo non minore dei 50 mila f.ni; il Comitato balneare, colla minoranza, stava per la negativa e ciò per gravissime ragioni, le quali però disgraziatamente fin qui ignote al paese, non avendo mai il Comitato voluto rendere di pubblica ragione la sua importantissima gestione e rispettive vertenze balneari. Se ora lo farà, verrà accettata volentieri con una relazione stampata in proposito, e resterà pubblicamente approvata la conclusione, alla quale si venne in questi dì, col riaffittare il Bagno al solito conduttore, sig. Vianini, per 20 anni, coll'annuo canone di fior. 3160. Un po' di luce in proposito potrà giovare per non cadere in avvenire.
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Il cambiamento del personale steorale ci portò uno zelo fiscale non troppo lodevole. Numerosi documenti di compra vendita, redatti come il solito, venivano in questi ultimi mesi multati per mancanza di bollo, sotto diversi titoli, pe' quali mai in passato veniva preteso questo tanto. Le condizioni p.e. del contratto venivano prese come nuove convenzioni, e le rinuncie a servitù, ad ulteriori pagamenti od altre pretese, venivano considerate come rinuncie esplicite di diritti ecc. e perciò assoggettate a bollo come contratti dupli o che so io. Si ricorse dai multati all'i.r. Direzione delle Finanze in Trento, e l'operato de' nostri zelantissimi venne condannato, perchè si cassarono le multe inflitte e si restituirono i denari pagati per tale oggetto. Ecco in quai termini si partecipava la sentenza:

Sig. N.N.
"Vertendo sul ricorso presentato contro l'imposta semplice ed aumento di fni..., apparente dalla diffida che Le se ritorna, l'inclita i.r. D.ne D.le delle f.ze in Trento con decreto dei .... N.... autorizzò lo scrivente di restituire tale importo, perché pagato, e verrà rimborsato verso quitanza regolare, citando in essa il suddetto decreto.
I.R. Ufficio del Censo.... 1887
firme"

Sarebbe ora assai interessante sapere se i ricorsi in parola furono esauditi in via di grazia o di giustizia, per regolarsi in avvenire. Se ciò fu per grazia, devesi rendere edotto il pubblico per evitare in futuro nei contratti qualunque parola che potesse anche solo da lontano accennare a nuovi titoli soggetti a bollo; se invece fu per giustizia, devesi, da chi si deve, impedire un eccesso di zelo che non si soddisfa punto colla semplice retrodatazione con quitanza degli importi pagati, mentre restano sempre insoluti i disturbi non piccoli per formulare istanze in difesa de' propri diritti per parte di tanti cittadini incapaci da sé soli di farlo. Pur troppo in affari fiscali non regge la regola d'essere benigni nelle cose odiose;  ma almeno dovrà certo valere il sommo de' principi; ad ognuno il suo.
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In un comune di qui già da un anno si fecero le pratiche per formare un'associazione onde assicurare i bovini giusta uno statuto avuto da codesto Consiglio d'Agricoltura e vigente altrove; ma la cosa è ancora da attivare, perché non venne ancora l'approvazione dalla politica autorità, senza che se ne conosca il perché. Si fecero in proposito istanze ed urgori, ma ebbero fin qui esito nullo. In questo modo i progressi agricoli non sembrano certo protetti. E' tempo dunque che lo sieno.
Renzo

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