Don Lorenzo poco prima di trasferirsi in quel di Fiavé ordinò al noto scultore Giuseppe Moroder di Ortisei una statua della Madonna, da porre nella chiesa di Bivedo per la venerazione da parte dei fedeli. Di questo acquisto viene data testimonianza sul «libro esibiti» redatto da don Guetti in data 3 maggio 1893: «Spedisce la statua di M.V. Nostra Signora in stato perfetto, tranne che una rottura sul velo della testa e di ciò venne avvisato». Qualche giorno prima, il 28 aprile, il curato aveva scritto una lettera all’Ordinariato di Trento, chiedendo il permesso per la benedizione della statua da parte del parroco, per la collocazione in chiesa e per portare la statua in processione nei paesi della curazia. Spiegava inoltre che «da oltre a 10 anni in questa Curazia si presta vivissima divozione a Maria Vergine Immacolata sotto il titolo di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù e quasi ogni dì ardono candele offerte dai divoti innanzi ad una piccola oleografia della stessa. Le offerte raccolte dai divoti sono tali da poter soddisfare all’importo per acquisto di una statua di N. Signora [...]. Si vorrebbe collocare detta statua in una capella di questa Chiesa Curata ed alla fine di Maggio portare la sacra effige in solenne processione». Il permesso fu accordato e, prima della partenza di don Lorenzo, si svolse la prima processione con la nuova statua.
Millecinquecento persone salutarono questo evento, «eloquente attestato di quella fede viva ancora robusta di cui è proverbiale il popolo giudicariese», e il curato, alludendo alla sua imminente partenza da Quadra, «strappava lagrime abbondanti all’affollato uditorio». È interessante osservare che ancora oggi, in occasione della festa patronale dell’Assunzione di Maria (15 agosto), la stessa statua viene portata processionalmente per le vie dei paesi di Bivedo e Larido.
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