lunedì 13 febbraio 2012

La brinata nelle valli Giudicarie

La Voce Cattolica", 24 maggio 1887 (la gelata nelle Giudicarie e i conseguenti danni alle coltivazioni)

Grando, nix, glacies, spiritus procellarum...tutto ci piombò addosso jeridì! E questa mattina dopo una notte stellata col termometro a 0°, siamo ridotti in pieno inverno! Ahi sventura! Quante speranze andate in fumo in breve ora! Gelsi, viti, noci, altri alberi fruttiferi abbrustoliti, cotti, secchi! L'erba de' prati o abbattuta dalla neve, o decimata dal gelo e dalla brina! Le nuove seminagioni... Ma che mai! Sanguina il cuore al solo metter piede fuori da queste povere stamberghe, perché è tutto desolazione... E' mesto il clero, piange il popolo... Il povero servo della gleba, mezzo inebetito, colle mani penzoloni, col capo chino, si ferma sul limitare del suo casolare e pensa... pensa alla polenta da pagare col raccolto de' bozzoli; ma i bacolini sono ormai gettati via ..., pensa alle rate da soddisfare, che la benignità dell'esattore comunale protrasse al raccolto delle galette, ma le galette quest'anno non verranno più..., pensa alle sue vacche che si trovano senza fieno, pensa ai prati decimati dalla gelata, pensa al prezzo vilissimo del bestiame. Eppure da qui a pochi mesi vuolsi molto danaro... imposte, addizionali, sovrimposte, concorrenze, casatico, assicurazioni... ed ora dove prenderlo? Oh, padri della patria, è tempo di dare, a chi geme sotto l'incubo di simili miserie! La Provvidenza c'è, diceva Renzo; sì e lo sa il nostro buon popolo, e per questo non bestemmia, non si lamenta del castigo di Dio, ma rassegnato corre al tempio, chiede perdono di sue colpe e prega... Ma Iddio non fa i miracoli senza bisogno... Voi che sedete nelle aule dorate de' parlamenti alla disamina di tante cose minori, cessate ogni ulteriore pertrattazione...: c'è qui un popolo collo spettro della fame sulla porta..., è poco se si domanda che non lo vessiate più con altre contribuzioni; vuolsi assolutamente venire in suo ajuto con positivi mezzi... -23 Maggio. Questa mattina abbiamo una seconda edizione di jeri, sebbene in minori proporzioni. Il termometro sopra +3°, il sole è avaro, il vento soffia frigio, il male cresce a vista... Io spero che le autorità locali non dormiranno, ma faranno proprie le suppliche d'un popolo disgraziatissimo e intercederanno presso le competenti autorità per diminuzioni di gabelle e pronti sussidj. La penna non mi corre più, perché il cuore sussulta troppo commosso. Addio, Vostro Renzo

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