mercoledì 27 febbraio 2013

L'incendio di Seo in Giudicarie

"La Voce Cattolica", 11 novembre 1884

Una disgrazia di nuovo genere. Dalle Giudicarie 8 Novembre
Ai 29 ottobre, per chi non lo sapesse, veniva distrutto per due terzi da un incendio il paesello di Seo nella parocchia di Banale. Oltre al solito infortunio di simili casi ed a questa stagione, questa volta s'aggiunge un grosso guajo che merita esser fatto di pubblica ragione, perché coloro che sono chiamati per giustizia a rimediarvi lo facciano e subito.
In questa primavera, se la memoria non mi inganna, una commissione mandata da Innsbruck percorreva al trotto questi paesi e stimava le singole abitazioni soggette all'istituto d'assicurazione contro gl'incendj, e dava loro un valore oltre il quale non era lecito passare nell'assicurazione ed eventualmente incassare in caso d'incendio. - In quella stima oltre la precipitazione visibile a tutti, si lamentava, da chi potea spiarne le cifre, una grave diminuzione di prezzo, e già allora qualcheduno prevedeva de' gravi inconvenienti in caso d'incendio. Ma avvezzi da gran tempo a pagare e tacere, anche in questo caso dopo un poco di brontolio tra compare ed amico si finì coll'accettare i fatti compiuti. - Ora però il caso dell'incendio di Seo sembra illuminare anche i più miopi, e far loro vedere un affare serio anzichenò. La commissione mandata a verificare i danni dell'incendio questa volta, e per la prima volta, venne con la stima già fatta delle abitazioni sotto il braccio, accompagnata da ordini rigorosissimi abbassati da Innsbruck. Questi ordini, come si vocifera, erano che si dovesse ora stimare tutti i ruderi delle case incendiate e tutto l'usufruibile alla rifabbricazione, e che quindi questa nuova stima sottratta dalla prima, formasse il vero danno dell'incendio pagabile dal patrio istituto. A prima vista o teoreticamente parlando la cosa sembrerebbe la più equa del mondo; e tale sarà sembrata a chi dettò le nuove disposizioni sulle sponde dell'Enno. Per esempio questa casa stimata regolarmente adesso vale 1000 fior., si incendia casualmente e le sue rovine ed avanzi vengono stimati fiorini 200; il danno sofferto sarà di fior. 800, e se per questo tanto sarò assicurato, tutto questo mi sarà rifuso. - Ma qui sulle sponde del Sarca al caso pratico è ben altra cosa! Come si disse, la Commissione che stimava le abitazioni in primavera fece una stima che aveva del precipitato e tanto in basso precipitò da dare un valore della metà minore del vero in tanti casi. - Ora la Commissione ai danni dell'incendio dovendo calcolare tutto quello che restò di buono dopo l'incendio (e qui da noi che si fabbrica tutto il muro tranne il coperto ed a volti reali, resta perciò il più del fabbricato) anche messo a basso prezzo trovò che il prezzo reale dei ruderi anneriti e fumanti valgono quasi quanto la casa pria dell'incendio. Anzi mi si dice darsi il caso, che la stima fatta dalla Commissione dopo l'incendio superò quella fatta in primavera, cosiché il povero incendiato possessore di quella, invece di presentarsi all'incasso del prezzo d'assicurazione, dovrà star là a denti secchi, qualora non venga costretto forse di soprasello a sborsar la differenza. Bella eh, se non fosse brutta? Ed è perché la mi pare troppo brutta, che di nuovo ripeto: da chi s'aspetta si ponga pronto rimedio a questa disgrazia di nuovo genere.
R.

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