mercoledì 10 ottobre 2012

Il gruppo Pro Patria nelle Giudicarie

"La Voce Cattolica", 5 giugno 1886 (Costituzione gruppo Pro Patria nelle Giudicarie; situazione degli emigrati nella Repubblica Argentina), 

Dalle Giudicarie 2 giugno.
Se vi lamentaste che da troppo lungo tempo son muto, potreste aver ragione, s'io non l'avessi più di voi. Sentite; non sarebbe stato un peccato sturbare l'attenzione de' lettori colle mie sbiadite chiacchierate, mentre voi con assennati e ben apprestati articoli in difesa della nostra nazionalità combattevate coraggiosi le spudorate e menzognere sfuriate de' fogli tedeschi? Dunque credo di aver avuto tutta ragione di tacere fin qui. Ora però, che la lotta deve essere giunta al colmo, e quindi presto finita colla vittoria della giustizia, mi faccio vivo e subito vi annuncio che qui da noi, tutti, clero e popolo, sono concordi con voi in questa fase acuta per la nostra nazionalità; abbiatene dunque pubblicamente la nostra approvazione ed il nostro plauso.
In barba poi dei furiosi teutonici dello Schulverein vi partecipo che in brevi giorni sarà anche qui costituito il gruppo Pro Patria, nel quale il clero figurerà nelle prime cariche. Ai paurosi e freddi Trentini faccio osservare che di fronte al protestante ed ebraico Schulverein, che vuole intedescarci ed illuminarci con quella certa sua luce noiosa, noi, figli di S. Vigilio romano, vogliamo restarcene Italiani noi, e contenti della luce che viene da Roma dal Vaticano. Per questo, oltre al resto vi aggiungiamo il Pro Patria, il quale sostenuto dal valido appoggio del clero camminerà la retta via.
Ho qui poi sul tavolo varie coserelle che potrebbero formare tema utile di corrispondenza, ma per ora contentatevi solo di questa che tolgo dalla Patria di Buenos Ayres in data 29 aprile 1886.
Renzo
Operai disoccupati. - "Si comprende che l'immigrazione diminuisca: in Buenos Ayres e in tutta la Argentina comincia a scarseggiare il lavoro, - e di questa mancanza è indizio inequivoco lo spettacolo di robusti operai che si vedono gironzolare per la città in cerca di un' occupazione qualsiasi. Mentre nei passati mesi era difficile trovare un uomo di fatica e bisognava pagargli una giornata o una mensualità altisima, ora i buoni peones si offrono in buon numero e si acconciano alle più umili mercedi, pur di avere vitto e alloggio. E si noti che siamo ancora nella buona stagione. Fra breve, cioè in inverno, molti dei lavori in corso si sospenderanno, e sarà allora che entreremo in un vero periodo di crisi per la classe operaia. Il perché sarebbe a desiderarsi che l'avvertita diminuzione degli immigranti europei, almeno pel momento, si accentuasse. Sarebbe tanto di guadagnato pei nuovi venuti, e il paese non ne discapiterebbe, perché mentre non c'è lavoro da offrirle, è meglio che la immigrazione non venga. Prendano nota di queste nostre parole, informate rigorosamente al vero, i giornali d'Italia, e se ne giovino per dare utili consigli agli emigranti per il rio della Plata".

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