"La Famiglia Cristiana", 2 settembre 1892 (ritorno di don Guetti dalla sagra di Saone; passaggio principessa Stefania nel Lomaso; possibilità di costruzione della ferrovia alpina del Durone)
Ieri sera ritornavo dagli orridi della Scaletta,1 veramente contento e soddisfatto della sagra di Saone in onore della Decollazione di S. Giovanni Battista. Al vedere un bellissimo tempietto sorto per incanto nel breve giro di due mesi e mezzo, tempietto che ieri conteneva 400 fedeli accorsi dai dintorni, e dei quali un numero maggiore si assiepava innanzi alla magnifica facciata; al sentire i soavi concenti di una messa in stile veramente ecclesiastico cantata da adulti e bambini sotto la valente direzione di quel curato; all'udire dallo stesso come ai primi di giugno p.p. la fabbrica si cominciava con soli f. 21 in cassa, e che tutte le spese fatte fino ad oggi si pagarono con f. 900, restando qualche residuo di cassa, - non potei a meno di esclamare: Oh, potenza dell'unione! Si lodano gli slanci di fede dei nostri nonni che innalzarono ovunque chiese e sacelli; e come non lodare questo popolo che in sì breve tempo seppe improvvisarci questa bella fabbrica? Non v'ha dubbio che chi ben principia è alla metà dell'opra; ma qui dobbiamo esclamare: la metà dell'opra è bella e fatta, e felicemente, non si può dubitare che in breve tempo ci sarà dato di vederne il compimento. Coraggio adunque nella bella impresa, affinché l'anno prossimo ci sia dato d'essere presenti alla benedizione della Chiesa.
La serenissima principessa Stefania, invece di passare, come si annunziava, per Condino e Val di Ledro, da Tione venne alle Arche, e per Ballino recossi a Riva e Mori - Passò in sì stretto incognito, che il suo passaggio si riseppe quando era un fatto compiuto.
La ferrovia alpina del Durone guadagna probabilità di giorno in giorno. Oh venga cominciata presto, prima che tutti i buoni operai prendano la via dell'America del Nord! Giorni fa ne emigrarono 18, ed altri tra breve li seguiranno. Io son persuaso che se ora si ripetesse la statistica di emigrazione, i nostri trentini oltre l'oceano sommerebbero ad oltre 30 mila! Chi sa che il M.R.D. Guetti non trovi tempo di regalarcene una seconda edizione cogli aumenti avvenuti fino a qui. Non dubito che il paese tutto lo coadiuverebbe nell'utile impresa, e ch'egli ne avrebbe un compenso pel non facile lavoro. - Il tempo è ritornato al secco: le erbe soffrono e così i pascoli; ma confidiamo nella Providenza, che non falla mai ai credenti.
Vostro S.
1. Con "stradone della Scaletta" don Lorenzo intendeva la strada che da Tione conduceva a Ponte Arche seguendo il corso del fiume Sarca in una stretta gola. Nel 1882 a causa di un inondazione gran parte dello stradone era stato distrutto. La centrale elettrica di Ponte Pià nascerà nel 1907 in seguito alla fondazione del C.E.I.S. nel 1905.
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