"Il Popolo Trentino", 7 dicembre 1889 (Articolo di don Guetti relativo all'importanza dell'anagrafe civile)
Anagrafe.
Siamo vicinissimi all'anno 1890 e quindi all'epoca in cui sarà ordinato dall'autorità competente un nuovo censimento della popolazione. Le statistiche, di qualunque genere esse sieno, sono sempre utilissime perché portano gli argomenti parlanti delle cifre. Ma, naturalmente, perché l’argomento corra convincente a tutta prova, le cifre devono essere segnate con verità.
Anche l’anagrafe che sta per ordinare l’autorità politica nel prossimo anno, deve servire di argomento in più contingenze e tutte di grave conseguenza. Ne viene quindi, che anche le cifre in essa contenute dovrebbero essere di tutta verità scrupolosa.
Ora avviene così da noi? Se dobbiamo giudicare dal passato, v’ha da dubitare assai. Accenniamo solo ad una cosa, ed è alla differenza che trovasi sul numero della popolazione di un luogo secondo l’anagrafe civile e quella ecclesiastica. Il Catalogo del Clero di ogni anno segna una cifra, la quale, per le persone che la danno, meriterebbe a priori tutta la credenza, ma se poi si confronta con quella data dalle autorità comunali o da chi assume il lavoro importante della anagrafe, quella cifra non è più vera, perché in genere è assai maggiore. Donde tanta differenza? Lasciamo a più valenti di noi in affari di statistica, la risposta; solo accenniamo ad un punto che ci pare capitalismo, ed è che nell'anagrafe civile non esiste una rubrica, nella quale vengano segnate le persone indigene o del paese, esclusivamente tali, che sieno presenti; mentre tra queste fin qui si usò mettervi anche le forestiere presenti; e poi manca l’altra rubrica che sommi assieme la popolazione indigena presente colla assente da darci quella cifra che verrebbe ad eguagliare quella dataci generalmente dal Catalogo del Clero.
Ancora, sappiamo, che in tanti comuni, i dati statistici sulla popolazione si danno scientemente minori del vero; e ciò per non concorrere conforme a verità, in date occasioni di scomparti giusta la popolazione, al pagamento di spese che si avessero cumulative con altri comuni vicini o del distretto.
Di qui interessa assai che la autorità vigili rigorosamente affinché le cifre sieno date giuste in tutta coscienza, ed ove dubiti, di farne fare il controllo da persone di fiducia. Anzi, ove a priori si sapesse essere successo altre volte tale abuso, si dovrebbe ordinare la compilazione dell'anagrafe, non già a persone scelte dal comune, ma dalla stessa autorità.
Riservandoci di ritornare ancora in argomento, fin da questo punto raccomandiamo la cosa alle autorità comunali non solo, ma a tutti coloro che si interessano del pubblico bene, giacché una vera statistica è sempre utile, anco se portasse delle verità odiose.
Se ci fosse lecito e fossimo a tempo, vorremmo pregare la autorità competente che alle rubriche degli assenti, e precisamente ove si parla di Paesi all'estero, ci fosse una nuova rubrica per gli assenti in America.
Con ciò avremmo un controllo ed un confronto colla statistica già pubblicata sull'emigrazione americana e sarebbe palese l’aumento o la diminuzione avvenuta in questi due ultimi anni. Ad altra volta, altre osservazioni.
R.
L'anagrafe della famiglia Guetti (A.P.VL., Anagrafe, Stati delle anime, "Anagrafe Vigo Lomaso", p. 133) |
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