martedì 17 settembre 2013

Primi e ultimi versi di un nobilmente illuso

"Il Popolo Trentino", 31 marzo 1891 (Componimento dialettale polemico di don Guetti a conclusione delle sue corrispondenze sul giornale "Il Popolo Trentino")

Per finire
Primi e ultimi versi di un
"Nobilmente illuso"

Oh che gran mamaluc, che por mincion!
Mi credeva che Patria e Religion
El fuss do robe che le va d'accordo,
tant che n'orbo'l lo veda, e'l senta'n sordo.
Ma'n "novo verbo" el diss, che nazional
El pòl sol esser chi è anca liberal:1
Per esser bon trentin (Gentenemei!)
Bisogn star alla solfa dei Ebrei,
E'n tel far leggi fora'n Parlament
Sempre votar con quella "cara" zent:
Sora alle scole i meta pur na spia,2
Ma i preti i staga tutti'n sacristia:3
Torghe va ben "la podestà terrena"
Anzi, prima'l disnar, dopo la zena,4
"Finché in spiriti puri trasformati"
No i abbia pù a secar zerti Avvocati,
Presso dei quali se condensa e stiva
D'ogni "senso comun" la privativa
-No star con Innsbruck altri po' i me dis,
L'è en zugar quasi quasi'l paradis: 
Per far en vers el ziel s'curo embarc
San Pero no'l val pù, ghe vol San Marc;
Onorar Dante l'è mezza eresia,5
Peccà pù che mort l'autonomia;6
El saria farghe tort ai Tirolesi
Voler misure eguali, eguali pesi:
Quaranta voti a lori, e vinti a noi,
Giove no'l ghen daria si tanti ai boi.
Scole e ciese todesche enfin che i vol, 
Ma no per i taliani en tel Tirol!
-E l'è per quest che "nobilmente illuso"
Entant che g'ho ancor nett le man e'l muso,
Per no tradir la fede nè'l paes,
Per no farme masson nè tiroles,7
E per no entrar en zerte compattate,
Dago al mondo l'addio, e me fago frate.
X.Y.



1. Don Lorenzo si schierò nella corrente politica cattolico-nazionale avversa a quella liberale che aderì alla condotta astensionista nella partecipazione alla Dieta di Innsbruck. Più volte ribadì il suo programma che prevedeva la difesa dei valori cattolici e della nazionalità italiana a cui si collegava la richiesta di un' autonomia amministrativa per l'area trentina. Il suo motto era appunto quello di "Chiesa e Patria" che ribadì in numerosi scritti. (link 1, link 2, link 3)

2. Don Lorenzo fu ispettore scolastico e catechista a Quadra e a Fiavé. A lungo protestò sui giornali e con lettere alle autorità riguardo le condizioni del settore scolastico trentino. (link 1link 2, link 3)

3. Più volte il curato giudicariese aveva ribadito questo concetto nei suoi articoli rispondendo alle accuse dei liberali che ritenevano che i preti si intromettessero in questioni non di loro competenza. Ad esempio: "Credetelo, cari; il prete, anche quando esce di sacristia, non viene per caricarvi di più, ma per aiutarvi a portare la soma ed alleggerirvi il peso". (vai al link)

4. Don Guetti fa qui riferimento alla vertenza sulla congrua

5. Si fa qui riferimento all'offerta promossa da don Guetti da parte degli alunni della scuola di Quadra per il monumento a Dante di Trento che fu all'origine di una lunga vertenza con il potere austriaco. Si veda a questo proposito "La scuola di Quadra e il monumento a Dante"

6. Don Lorenzo, come dimostrano numerosi scritti, cercò a lungo di ottenere un'autonomia amministrativa per l'area trentina. Si veda a questo proposito questo link.

7. Interessante il fatto che il curato di Quadra ripeta le medesime parole presentandosi ai lettori della "Famiglia Cristiana", il giornale su cui scrive dopo la chiusura del "Popolo Trentino",  nelle prime righe di questo articolo.

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