La
Famiglia Cristiana, 3 agosto 1896, n. 87
Giudicarie,
30 luglio
(Alla
Madonna del Lares). L'iniziativa presa l'anno scorso dai chierici
giudicariesi di unirsi in questo Santuario nella seconda metà di
luglio di ogni anno per onorare la Ss. Vergine e passare una giornata
in santa allegria, fu salutata universalmente con gioia dal clero
nostro, e si esternò anzi il desiderio che al convegno prendessero
parte non i soli chierici, ma benanco i sacerdoti giudicariesi.
Per
assecondare tale desiderio quest'anno l'invito fu allargato a tutto
il clero di queste valli, ed oggidì nel bel numero di 30 fra
chierici e sacerdoti stavamo attorno all'imagine di Maria per
soddisfare ai punti segnati nello statuto programma. Fra i presenti
avemmo la sorte di annoverare anche il rev. mons. arciprete di Riva.
La s.
Messa venne celebrata in canto da un novello sacerdote assistito da
condiscepoli, la parte corale veniva eseguita da 12 cantori, chierici
e sacerdoti. Premesso l'inno Veni Creator Spiritus, e facendo
seguito l'introito, l'offertorio ed il past Communio in
gregoriano, il resto del canto fu in figurato. Kyrie, Gloria,
Sanctus ed Agnus Dei del m.° Casciolini, l'O Salutaris
Hostia del m.° Martini. Al Vangelo, il m. rev. Decano di Tione,
presidente onorario del Comitato, con parole calde ed affettuose
inculcava l'umiltà per renderci imitatori della Vergine e così
debellare il maligno serpente umanizzato presentemente nella
framassoneria.
Il
modesto banchetto fu tenuto all'ombria dei larici (piovigginava prima
e ci fu sole poscia), fra mezzo a discorsi, canti e brindisi. Il
presidente effettivo del Comitato, don Giovanella, con forbito e
classico discorso latino, dipingendo al vivo l'influsso della Stella
mattutina, Maria, nella rigenerazione dell'uman genere, ci animava
alla fiducia che dobbiamo avere in Lei oggi e sempre.
Il coro
fece echeggiare di soavi melodie la selva e il monte e con un inno
offerse voti ed auguri anche per l'onomastico del presidente
onorario. Finito il canto, don Guetti brindava alla concordia nella
lotta per Dio e per
la patria; propter testamentum Domini et leges paternas;
due fini che non devono mai disgiungersi dal sacerdote in cura
d'anime, specialmente in questi tempi, come ce ne dà avviso il sommo
duce Leone XIII.
Alle ore
3 pom. si rientrò nel Santuario per la recita del S. Rosario seguito
dalle litanie in musica (m.° Mattoni) e bacio della reliquia della
B. Vergine. Preso quindi un bicchiere alla staffa, tutti si
sbandarono per far ritorno ai loro paesi alle loro cure, con un
arrivederci ad altro anno.
X.
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