lunedì 25 agosto 2014

Alla Madonna del Lares

La Famiglia Cristiana, 3 agosto 1896, n. 87

Giudicarie, 30 luglio
(Alla Madonna del Lares). L'iniziativa presa l'anno scorso dai chierici giudicariesi di unirsi in questo Santuario nella seconda metà di luglio di ogni anno per onorare la Ss. Vergine e passare una giornata in santa allegria, fu salutata universalmente con gioia dal clero nostro, e si esternò anzi il desiderio che al convegno prendessero parte non i soli chierici, ma benanco i sacerdoti giudicariesi.
Per assecondare tale desiderio quest'anno l'invito fu allargato a tutto il clero di queste valli, ed oggidì nel bel numero di 30 fra chierici e sacerdoti stavamo attorno all'imagine di Maria per soddisfare ai punti segnati nello statuto programma. Fra i presenti avemmo la sorte di annoverare anche il rev. mons. arciprete di Riva.
La s. Messa venne celebrata in canto da un novello sacerdote assistito da condiscepoli, la parte corale veniva eseguita da 12 cantori, chierici e sacerdoti. Premesso l'inno Veni Creator Spiritus, e facendo seguito l'introito, l'offertorio ed il past Communio in gregoriano, il resto del canto fu in figurato. Kyrie, Gloria, Sanctus ed Agnus Dei del m.° Casciolini, l'O Salutaris Hostia del m.° Martini. Al Vangelo, il m. rev. Decano di Tione, presidente onorario del Comitato, con parole calde ed affettuose inculcava l'umiltà per renderci imitatori della Vergine e così debellare il maligno serpente umanizzato presentemente nella framassoneria.
Il modesto banchetto fu tenuto all'ombria dei larici (piovigginava prima e ci fu sole poscia), fra mezzo a discorsi, canti e brindisi. Il presidente effettivo del Comitato, don Giovanella, con forbito e classico discorso latino, dipingendo al vivo l'influsso della Stella mattutina, Maria, nella rigenerazione dell'uman genere, ci animava alla fiducia che dobbiamo avere in Lei oggi e sempre.
Il coro fece echeggiare di soavi melodie la selva e il monte e con un inno offerse voti ed auguri anche per l'onomastico del presidente onorario. Finito il canto, don Guetti brindava alla concordia nella lotta per Dio e per la patria; propter testamentum Domini et leges paternas; due fini che non devono mai disgiungersi dal sacerdote in cura d'anime, specialmente in questi tempi, come ce ne dà avviso il sommo duce Leone XIII.
Alle ore 3 pom. si rientrò nel Santuario per la recita del S. Rosario seguito dalle litanie in musica (m.° Mattoni) e bacio della reliquia della B. Vergine. Preso quindi un bicchiere alla staffa, tutti si sbandarono per far ritorno ai loro paesi alle loro cure, con un arrivederci ad altro anno.

X.

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