domenica 18 dicembre 2011

La scuola di Quadra e il monumento a Dante


Nel 1890 un'inchiesta governativa austriaca coinvolse e toccò direttamente l'operato di don Lorenzo. Le autorità austriache avevano infatti rilevato come nelle liste delle offerte per la costruzione del monumento a Dante pubblicate sul giornale “Il Raccoglitore” comparissero anche 10 Lire da parte degli scolari della scuola di Quadra:

Illustre signor Conte
Il comitato per l’erezione di un monumento a Dante a Trento ha dato inizio, appena avuta la conferma dall’autorità, alla raccolta delle offerte ed ha già sino ad ora ottenuto notevoli successi pecuniari avendo molti privati cittadini seguito l’esempio di don Grazioli (Biografia) e sottoscritto vistosi importi; […] In merito a questi versamenti desta sorpresa il fatto che la stragrande maggioranza degli stessi abbia luogo in Lire, mentre quelli effettuati in valuta austriaca sono del tutto trascurabili. È da ritenere che buona parte di questa manifestazione sia da attribuirsi alla vanità degli oblatori, che in tal modo vedono raddoppiata la cifra della loro offerta; (una lira valeva infatti due fiorini) ma non è da escludere che si tratti anche di una dimostrazione politica. […] Allego due numeri del Raccoglitore con le prime liste delle offerte per il monumento a Dante ed osservo che tra le stesse se ne trova una degli scolari di Quadra di Lire 10 quale metà dell’importo loro destinato per premi. Dispongo subito che il consigliere aulico di Trento assuma informazioni in merito a questa offerta e chiarisca se non si tratti per avventura di una colletta fatta in iscuola. Non mancherò di riferire in merito all’E.V.
Widmann”

Dopo aver saputo che l’offerta era il risultato di una colletta fatta nella scuola le autorità promossero una lunga inchiesta a carico di don Lorenzo. Il maestro della scuola di Quadra Primo Fusari (Cerca nell'elenco dei nati in trentino 1815-1923) fu convocato a Santa Croce e il capo comune Brocchetti, successivamente, nella cancelleria comunale di Tione per testimoniare su ciò che era avvenuto nella scuola di Quadra quando fu deciso di devolvere 10 Lire in favore della costruzione del monumento a Dante:


Inchiesta nella cancelleria comunale di Tione (1890 giugno 6)
Il capocomune Brochetti Antonio riferisce che il comune non c’entra per nulla. I soldi pei premi scolastici erano stati messi insieme da don Lorenzo Guetti.
Citato a Santa Croce del Bleggio il 16 Fusari Primo maestro dirigente: si presentò in scuola il Rev. don Lorenzo Guetti e rivoltosi alla scolaresca alla stessa diceva: tengo un bell’importo destinato per voi per comperarvi i premi come li ricevete ogni anno. Poi ho pensato che questo denaro lo potreste impiegare in parte per dare un contributo al monumento a Dante ed una parte per obolo a san Vigilio nella [riattuiz] del duomo a Trento. I ragazzi rispondono Che esso Sig. curato faceva quello che meglio crede e ciò molto in quanto che il Sig. curato ebbe loro ad esporre che tale atto verrebbe poi inserito nelle Gazzette e servirebbe di decoro nella scolaresca di Quadra. Altro non so”.

Il vescovo come risulta dal documento riportato qui sotto fu nuovamente sollecitato dal luogotenente a trasferire don Lorenzo in una diocesi di lingua tedesca ricordando che già alcuni anni prima aveva subito un’inchiesta da parte delle autorità austriache:

Al S. Rev. Principe Vescovo Eugenio Carlo Valussi Trento (1890 luglio 3)
Per incarico del Ministro del culto e istruzione fin dal 4 gennaio 1888 aveva per altro episodio messo sull’attenti sull’opera del curato di Quadra di por fine o indebolirla e il Vescovo rispondeva che la Versetzung (sostituzione) al presente sarebbe quasi impossibile. Ma che farebbe del suo meglio perché egli tenga un contegno corretto. Ma nessun miglioramento fu ottenuto: continua propaganda nazionale. Nel Raccoglitore appare l’offerta di £ 10 data dai bambini della scuola di Quadra rappresentante la metà della somma fondi scolastici date appunto in proposito (somma destinata a gite) che faccia ciò che meglio crede. Fatto pertanto a conoscenza del ministro per cui ebbe tale incarico e deve significargli come sia necessario un provvedimento dato che la correzione del vescovo non serviva. Propone il più sollecito trasferimento e per quanto permetteranno le conoscenze della sua lingua tedesca in una regione perfettamente tedesca. Prega assicurazioni”.

Ma anche questa volta, non accadde nulla; don Lorenzo rimase curato di Quadra e divenne addirittura subito dopo deputato alla Dieta di Innsbruck. Ciò era probabilmente dovuto al benestare del vescovo Valussi che, probabilmente, visti gli eventi descritti in altro post di questo blog (Un caso di spiritismo a Rango), manteneva un rapporto epistolare privilegiato con don Guetti.
L'inaugurazione del monumento a Dante in Trento nel 1896
Anche questo episodio, al di là delle condanne del potere austriaco, si può collocare pienamente nel  pensiero cattolico-nazionale di cui era portavoce don Lorenzo. Tale connotazione politica prevedeva la difesa della nazionalità italiana con lo scopo di ottenere un’autonomia per il Trentino sotto il vessillo dell’impero austriaco. Più volte e in vari articoli don Lorenzo sottolineò la sua lontananza dalle idee irredentiste. La dimostrazione di questo scopo ci viene fornita da un articolo del curato di Fiavé su “La Lega Lombarda” scritto subito dopo l’inaugurazione del monumento a Dante in Trento:

Tutte le borse concorsero nella spesa dal prelato in alto locato al ragazzetto delle prime scuole, che rinunzia al premio meritato per dare l’importo relativo per Dante; dal nobile e dovizioso, al pezzente che batte di porta in porta e che si priva di pochi centesimi per metterli nel monumento di Dante. In una parola tutto il Trentino concorse ad innalzare questo palladio della nostra nazionalità e lo volle porre in questa sua capitale gioiosa per dire all’universo fino al dì dell’universale giudizio: Noi trentini, italiani siamo ed italiani dobbiamo essere sempre. Questa affermazione eloquente è d’uopo accentuarla perché, certi eventi che stanno alla porta vorrebbero se non negarla, dimenticarla”.


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