Nel 1890 un'inchiesta governativa austriaca coinvolse e toccò direttamente l'operato di don Lorenzo. Le
autorità austriache avevano infatti rilevato come nelle liste delle
offerte per la costruzione del monumento a Dante pubblicate sul giornale “Il Raccoglitore” comparissero anche 10
Lire da parte degli scolari della scuola di Quadra:
“Illustre
signor Conte
Il
comitato per l’erezione di un monumento a Dante a Trento ha dato
inizio, appena avuta la conferma dall’autorità, alla raccolta
delle offerte ed ha già sino ad ora ottenuto notevoli successi
pecuniari avendo molti privati cittadini seguito l’esempio di don
Grazioli (Biografia) e sottoscritto vistosi importi; […] In merito a questi versamenti
desta sorpresa il fatto che la stragrande maggioranza degli stessi
abbia luogo in Lire, mentre quelli effettuati in valuta austriaca
sono del tutto trascurabili. È da ritenere che buona parte di questa
manifestazione sia da attribuirsi alla vanità degli oblatori, che in
tal modo vedono raddoppiata la cifra della loro offerta; (una lira valeva infatti due fiorini) ma non è da escludere che si tratti anche di una dimostrazione
politica. […] Allego due numeri del Raccoglitore con le prime liste
delle offerte per il monumento a Dante ed osservo che tra le stesse
se ne trova una degli scolari di Quadra di Lire 10 quale metà
dell’importo loro destinato per premi. Dispongo subito che il
consigliere aulico di Trento assuma informazioni in merito a questa
offerta e chiarisca se non si tratti per avventura di una colletta
fatta in iscuola. Non mancherò di riferire in merito all’E.V.
Widmann”
Dopo aver saputo che l’offerta era il risultato di una colletta
fatta nella scuola le autorità promossero una lunga inchiesta a
carico di don Lorenzo. Il maestro della scuola di Quadra Primo
Fusari (Cerca nell'elenco dei nati in trentino 1815-1923) fu convocato a Santa Croce e il capo comune Brocchetti, successivamente, nella cancelleria comunale di Tione per testimoniare
su ciò che era avvenuto nella scuola di Quadra quando fu deciso di
devolvere 10 Lire in favore della costruzione del monumento a Dante:
“Inchiesta
nella cancelleria comunale di Tione (1890
giugno 6)
Il
capocomune Brochetti Antonio riferisce che il comune non c’entra
per nulla. I soldi pei premi scolastici erano stati messi insieme da
don Lorenzo Guetti.
Citato a Santa Croce del Bleggio il 16 Fusari Primo
maestro dirigente: si presentò in scuola il Rev. don Lorenzo Guetti
e rivoltosi alla scolaresca alla stessa diceva: tengo un bell’importo
destinato per voi per comperarvi i premi come li ricevete ogni anno.
Poi ho pensato che questo denaro lo potreste impiegare in parte per
dare un contributo al monumento a Dante ed una parte per obolo a san
Vigilio nella [riattuiz] del duomo a Trento. I ragazzi rispondono Che
esso Sig. curato faceva quello che meglio crede e ciò molto in
quanto che il Sig. curato ebbe loro ad esporre che tale atto verrebbe
poi inserito nelle Gazzette e servirebbe di decoro nella scolaresca
di Quadra. Altro non so”.
Il vescovo come risulta dal documento riportato qui sotto fu
nuovamente sollecitato dal luogotenente a trasferire don Lorenzo in
una diocesi di lingua tedesca ricordando che già alcuni anni prima
aveva subito un’inchiesta da parte delle autorità austriache:
“Al
S. Rev. Principe Vescovo Eugenio Carlo Valussi Trento (1890 luglio 3)
Per
incarico del Ministro del culto e istruzione fin dal 4 gennaio 1888
aveva per altro episodio messo sull’attenti sull’opera del curato
di Quadra di por fine o indebolirla e il Vescovo rispondeva che la
Versetzung (sostituzione) al presente sarebbe quasi impossibile. Ma
che farebbe del suo meglio perché egli tenga un contegno corretto.
Ma nessun miglioramento fu ottenuto: continua propaganda nazionale.
Nel Raccoglitore appare l’offerta di £ 10 data dai bambini della
scuola di Quadra rappresentante la metà della somma fondi scolastici
date appunto in proposito (somma destinata a gite) che faccia ciò
che meglio crede. Fatto pertanto a conoscenza del ministro per cui
ebbe tale incarico e deve significargli come sia necessario un
provvedimento dato che la correzione del vescovo non serviva. Propone
il più sollecito trasferimento e per quanto permetteranno le
conoscenze della sua lingua tedesca in una regione perfettamente
tedesca. Prega assicurazioni”.
Ma anche questa volta, non accadde nulla; don
Lorenzo rimase curato di Quadra e divenne addirittura subito dopo
deputato alla Dieta di Innsbruck. Ciò era probabilmente dovuto al benestare del vescovo Valussi che, probabilmente, visti gli eventi descritti in altro post di questo blog (Un caso di spiritismo a Rango), manteneva un rapporto epistolare privilegiato con don Guetti.
L'inaugurazione del monumento a Dante in Trento nel 1896 |
Anche questo episodio, al di là delle condanne del potere austriaco,
si può collocare pienamente nel pensiero cattolico-nazionale di cui era portavoce don
Lorenzo. Tale connotazione politica prevedeva la difesa della nazionalità italiana con lo
scopo di ottenere un’autonomia per il Trentino sotto il vessillo
dell’impero austriaco. Più volte e in vari articoli don Lorenzo sottolineò la sua lontananza dalle idee irredentiste. La dimostrazione di questo scopo ci viene
fornita da un articolo del curato di Fiavé su “La Lega Lombarda”
scritto subito dopo l’inaugurazione del monumento a Dante in
Trento:
“Tutte
le borse concorsero nella spesa dal prelato in alto locato al
ragazzetto delle prime scuole, che rinunzia al premio meritato per
dare l’importo relativo per Dante; dal nobile e dovizioso, al
pezzente che batte di porta in porta e che si priva di pochi
centesimi per metterli nel monumento di Dante. In una parola tutto il
Trentino concorse ad innalzare questo palladio della nostra
nazionalità e lo volle porre in questa sua capitale gioiosa per dire
all’universo fino al dì dell’universale giudizio: Noi trentini,
italiani siamo ed italiani dobbiamo essere sempre. Questa
affermazione eloquente è d’uopo accentuarla perché, certi eventi
che stanno alla porta vorrebbero se non negarla, dimenticarla”.
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