sabato 12 gennaio 2013

II. Le processioni sul monte


II.
Le Processioni sul monte
Dalle memorie lasciate dal benemerito Paroco di Bleggio m. rev. Don Pellegrino Merli togliamo quanto segue:
“Santa Croce venne portata sul monte di S. Martino in ogni calamità e sempre si ottenne grazia, sicché i Giudicariesi vi prestano la massima fede. Una tale funzione si fece otto volte a ricordo d'uomo - (D. Merli scriveva nel 1853) – nel 1796, nel 1800, nel 1809, nel 1817 ai 9 di maggio, quando non era per anco caduta una goccia d'acqua in tutto quell'anno e si ottenne ancora in quel giorno prodigiosamente; nel 1824, nel 1831, nel 1839, ed in quest'anno 1853 ai 19 agosto, e ai 2 settembre, la seconda volta. La prima volta non si ottenne una pioggia bastante, ma sufficiente a tener vivi i prodotti delle campagne; la seconda si ebbe una pioggia di quattro giorni, pioggia indispensabile anche all'alberatura. Segnatamente nella seconda processione era massima la divozione a misura del bisogno e molti erano saliti su quel monte a piè scalzi, fino i vecchi decrepiti; concorsero 6000 persone”.
“Nel 1861 ai 23 agosto si portò un'altra volta la S. Croce sul monte con un concorso non più veduto di oltre 7000 persone. Era sino dai 17 luglio che non cadeva una goccia d'acqua; ai 21 agosto fu fatto il voto nel solito modo (come si dirà più sotto) e dopo un'ora cadde un'ora di pioggia non bastante all'arsiccia terra, ma sufficiente a temperare gli ardori insopportabili. Ai 24 poi, cioè il giorno dopo la funzione, si ebbe la prodigiosa grazia contro ogni umana aspettazione con cinque ore di pioggia saluberrima per le vite umane, che pericolavano a motivo dell'eccessivo caldo, ed assai vantaggiosa per le campagne”.
“La domenica di sera ai 25 con un altro concorso di quasi tre mila persone si fece la chiusa portando la S. Croce per Bardiane con discorso analogo, e, riposta la Croce, si fece l'esposizione del SS. Sacramento cantando il Te Deum. Nel giorno 23 cantò la S. Messa il rev.mo Paroco di Banale e i rev.di curati di Saone, Stenico e S. Lorenzo”.
“Anche questa volta la divozione fu assai edificante; il sottoscritto Paroco predicò sul monte sui flagelli pendenti a motivo dell'odierna corruzione, ed alla chiusa sulla divina Providenza nel permettere questi castighi; e poté con santa esultanza anche questa volta ripetere la massima di questa parrocchia: Cruce lata, pluvia data. La pioggia poi abbondante cadde agli 11 di settembre”.
PELLEGRINO MERLI PAROCO

Nel luglio 1881, caduta ai 9 l'ultima pioggia, s'ebbe la minaccia d'una siccità, che altrove invero fu assai sentita, ma che qui non lasciò le temute conseguenze. Per implorare la pioggia furono tenute le preghiere giusta l'ordine descritto (vedi più sotto) e si giunse fino a portare nel venerdì la statua dell'Addolorata, in cui si ebbe occasione nel discorso di scoprire le piaghe che meritavano la calamità; nel dì seguente s'ebbe la pioggia ma non pari al bisogno, per cui nella Domenica eransi annunziate le altre rituali funzioni, ma in quello stesso dì e nel seguente avendo piovuto bastevolmente, si ebbe invece motivo col canto del Te Deum di ringraziare il Signore. Ciò fu dopo il Vespro della solennità dell'Assunzione di M. Vergine”. (Così il Paroco D. Nicolò Guadagnini).


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