sabato 24 marzo 2012

Aprile ogni dì un barile

"Bollettino C.P.A.", 23 aprile 1889 (situazione della campagna dopo le piogge, preparazione del seme-bachi per la stagione)

S. Croce, 23 aprile. - Propriamente questa volta l'incostanza del mese d'aprile di vecchia data, si verificò appuntino assieme al relativo proverbio "Aprile ogni dì un barile". Ciò non pertanto qui da noi le campagne, sebbene pian pianino, progredirono sempre e la brina venuta a visitarci grassa grassa due o tre volte in questo mese, fece pochi malori. I frumenti e tutti i grani di spiga invernenghi sono bellissimi e la segala getta ormai la spica nelle migliori posizioni. Anche i prati sono in buonissimo stato  ed i nostri contadini si consolano che l'erba è fitta e ben messa e sperano di poter far finir presto la quaresima, alla quale sono costretti tanti bovini da alcuni giorni per la scarsezza di mangimi.
Gli allevatori de' bachi stanno preparando il seme pella vicinissima stagione; ed è giunto a buon punto il decreto Luogotenenziale proibente lo smercio girovago di seme bachi d'incerta provenienza; perché così non si addosserà il credulo popolo a tener per forza sementi in troppa quantità e di tante qualità con danno dei buoni confezionatori e della stessa patria bachicoltura. - In questo modo, credo, gioverà assai il sorvegliare anche la futura sottoscrizione del seme-bachi. Il seme sottoscritto presso codesto Istituto Bacologico nel raggio consorziale è di 114 oncie, ma sarà più che triplicato nel prossimo anno vedendo ora come è ricercato anche qui da noi. Se i bachicoltori di qui visitassero i contadini di Quadra e di Lundo, un altro anno avressimo un migliaio di oncie sottoscritto, giacché questi due paesi hanno ora 98 oncie di seme-bachi provenienti dall'istituto, e posso assicurarvi che non saranno i pentiti al tempo del raccolto, perché hanno tre anni di felice esperienza.
Abbiamo però un malanno nei gelsi quest'anno, perché promettono poca foglia, non essendosi maturati perfettamente i getti nuovi dell'ultimo anno, e specialmente perché si spogliarono di foglia quelli danneggiati dalla fatalissima brinata dell'87. Nella sessione consorziale tenuta al Ponte delle Arche ai 16 corr. si accettò la proposta di istituire in varii centri dei vivai di gelsi, onde sostituire quelli che perirono e quelli che vennero distrutti forse troppo precipitosamente in passato e spero che il Consorzio verrà realizzandola in breve, perché il bisogno è sentito assai. Godo segnalarvi che l'impianto di alberi fruttiferi quest'anno prese larga scala da pronosticarne felici auspici pell'avvenire anche in questo ramo. Pregate Iddio che di rosa sieno le notizie anche nella prossima mia. Addio.
RUSTICUS
Filari di gelsi a Campo Lomaso, primi '900 (Gianni Tosi)


Nessun commento:

Posta un commento