lunedì 5 marzo 2012

L'inondazione del 1882 nelle Giudicarie

"La Voce Cattolica", n. 108, 23 settembre 1882 (cause e eventi dell'inondazione e danni causati dal passaggio del fiume Sarca)

DALLE GIUDICARIE ESTERIORI
(20 settembre) Se Val d'Adige piange, la Val del Sarca non ride! Terribile fu l'inondazione su quel di Tione, e la Sarca ingrossata dall'Arnò fece gravissimi guasti presso Preore, abbattendo una casa e mettendo in pericolo grave la canonica ed altre case; così gravi danni lamentansi a Saone, Ragoli, Tre Arche e giù giù fino al Garda. E' impossibile dirne anche il danno approssimativo. Un giovine uomo di Stenico fu vittima del torrente che esce dalla Val di Dalgone. Altre quattro vittime umane si dicono fatte dal Chiese furibondo del pari che il Sarca. Tutto questo disastro fu originato dallo squagliarsi precipitoso delle nevi cadute sulle montagne alte il dì 15 corr. e nella notte seguente dal sirocco del giorno 16. La mattina del 16 si aveva 1/2 metro di neve sulle nostre malghe ed alla sera era scomparsa affatto pel vento caldo e pella pioggia dirotta. Senza la neve, la pioggia sola non potea fare guasti sì orribili. Il povero stradone della Scaletta1 fu abbattuto dal Sarca e confluenti in varii punti. Qui è una voce universale che o venga rifatto a spese erariali e mantenuto in avvenire, o che venga assolutamente abbandonato. Ci è costato troppo sudore e sangue a farlo e mantenerlo fin qui e l'esperienza fatta fin qui ci dice troppo per l'avvenire.
Quasi ogni anno ci prepara delle addizionali vistose e se ci capita di simili inondazioni son poca cosa i 50 mila fiorini. - Sono otto giorni che l'unica strada di comunicazione con Riva e Tione ed il resto del mondo, si è quella del Durone-Ballino. La Provvidenza ci indica gli errori fatti una volta e ci invita a rimediarvi ancora coll'aprire per questa parte una strada sicurissima. Sarà forse un regresso calcare le vie dei nostri antenati, se sono più sicure, di minor spesa e praticabili perfino nei più fatali momenti di un' inondazione come questa? Piuttosto che spendere le migliaia di fiorini dietro allo stradone della Scaletta per essere poi un altro anno al precipizio di nuovo, si pensi e si rifletta, se sia miglior partito il regolare il passo del Durone. E' di più questa una via militare per eccellenza e perciò anche l'erario prenderebbe le prime parti. I nostri consoli pensino, decidano, e vengano all'opra più presto che si può, altrimenti ci è gioco forza gridare all'America, unica speme d'un popolo disperato.
Le Giudicarie esteriori come apparivano nell'Atlas tyrolensis (1774)
1. Con "stradone della Scaletta" don Lorenzo intendeva la strada che da Tione conduceva a Ponte Arche seguendo il corso del fiume Sarca in una stretta gola. La centrale elettrica di Ponte Pià nascerà infatti nel 1907 in seguito alla fondazione del C.E.I.S. nel 1905.

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