Stenico, 1909 |
"La Famiglia Cristiana", n. 25, 2 marzo 1894 (Protesta di don Guetti riguardo il costo del sale per il bestiame proveniente da Innsbruck)
Il sale pel bestiame (Giudicarie, 28 febbraio). Come i lettori sanno, dopo tanto battere e ribattere che fece il nostro Consiglio prov. d'Agricoltura, finalmente si venne ad ottenere il favore di avere il sale pastoreccio. Ma vedete iettatura! Anche questo piccolo favore a pro del povero popolo si cerca di accorciarlo più che mai. La legge concede in minima quantità detto sale, e se il prezzo è basso a 5 soldi il kg., finisce poco meno che al costo di 8 soldi. Ecco come: Anzi tutto il sale va ritirato direttamente dai comuni dal deposito in Innsbruck, e quindi colla condotta ferroviaria e più colla condotta da Trento a quì saremo bravi se lo avremo per due soldi al kg. in più. Aggiungiamo poi la spesa delle bollette, del personale per la divisione e della distribuzione, compreso il relativo calo della merce, e non sarà esagerazione l'affermare che questo sale denaturalizzato verrà a costare in bocca ai bovini almeno 8 soldi il kg. Ora, torna a conto essere obbligati di un favore che ci costa così caro, mentre il sale ordinario l'abbiamo presso le nostre Famiglie cooperative a soldi 10 1/2? Si avesse fatto almeno un deposito a Trento: pazienza, i vicini ne avrebbero avuto di sicuro buon effetto, e sarebbe stato meno male per noi quì all'estremo lembo del Trentino; ma signori no; ad Innsbruck bisogna andarselo a prendere, come se Innsbruck fosse lì sulla porta e fosse un paese al quale andiamo proprio volentieri!
Il sale pel bestiame (Giudicarie, 28 febbraio). Come i lettori sanno, dopo tanto battere e ribattere che fece il nostro Consiglio prov. d'Agricoltura, finalmente si venne ad ottenere il favore di avere il sale pastoreccio. Ma vedete iettatura! Anche questo piccolo favore a pro del povero popolo si cerca di accorciarlo più che mai. La legge concede in minima quantità detto sale, e se il prezzo è basso a 5 soldi il kg., finisce poco meno che al costo di 8 soldi. Ecco come: Anzi tutto il sale va ritirato direttamente dai comuni dal deposito in Innsbruck, e quindi colla condotta ferroviaria e più colla condotta da Trento a quì saremo bravi se lo avremo per due soldi al kg. in più. Aggiungiamo poi la spesa delle bollette, del personale per la divisione e della distribuzione, compreso il relativo calo della merce, e non sarà esagerazione l'affermare che questo sale denaturalizzato verrà a costare in bocca ai bovini almeno 8 soldi il kg. Ora, torna a conto essere obbligati di un favore che ci costa così caro, mentre il sale ordinario l'abbiamo presso le nostre Famiglie cooperative a soldi 10 1/2? Si avesse fatto almeno un deposito a Trento: pazienza, i vicini ne avrebbero avuto di sicuro buon effetto, e sarebbe stato meno male per noi quì all'estremo lembo del Trentino; ma signori no; ad Innsbruck bisogna andarselo a prendere, come se Innsbruck fosse lì sulla porta e fosse un paese al quale andiamo proprio volentieri!
Spero che il nostro Consiglio d'Agricoltura in una sua prossima tornata non mancherà di reclamare, e penserà a provvedere. Intanto se molti comuni rifiutano la grazia del sale, non so che dire. E per conto mio giro intanto la faccenda anche ai nostri onorevoli che siedono al Consiglio dell'Impero. Chi sa non spiri miglior aria sulle rive del Danubio? Possiamo ripetere anche noi per ora, mutatis mutandis, la nota canzone dei nostri connazionali sotto il Garda:
Su corriamo in battaglioni
Al fumar dei maccaroni,
La polenta senza sal.
.........................
R.
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