sabato 10 marzo 2012

La Federazione, Almanacco Agrario 1898, Capitolo II

Capitolo II
La Federazione
E' da più di un anno che venne instituita legalmente la nostra Federazione delle Casse rurali e dei Sodalizi cooperativi del Trentino, e non pochi, se non molti, furono i vantaggi che ne vennero alle nostre opere. La Federazione, come v'è noto, è chiamata anzitutto a tener unite le sparse sorelle nelle singole vallate ad un centro unico, non solo, ma suo scopo originale è d'invigilare acché la società federata viva e prosperi e procuri tutto quel vantaggio nel paese in cui venne eretta, quale si aspettavano i suoi fondatori.
Lo statuto, su cui poggia ogni singola società, è il medesimo e, se questo si osserverà appuntino, non vi è da immaginarsi nissun pericolo della medesima. Finché sussistono i primi fondatori di una società, sempre animati dall'unico scopo del pubblico bene, non c'è pericolo che nè lo statuto non venga osservato, nè che detto pubblico bene soffra in qualche punto. Ma non sempre i fondatori di una società possono durare tanti anni, sia perché non hanno il dono dell'immortalità, sia per tanti altri motivi facili a sopravvenire. Ora un' importanza di sommo grado si è quella di trovare nelle nuove direzioni e nelle commissioni di sorveglianza, sempre uomini simili ai primi per giustizia, rettitudine, disinteresse, ed amore del bene comune. Uomini che vogliono il bene della società, dimenticando il ben proprio individuale, e qualsiasi altro fine secondario.
La Federazione è chiamata proprio ad invigilare su questo punto essenziale. Quando essa manda il suo revisore a visitare la società, suo primo passo si è di farsi un giusto criterio sugli uomini che reggono la società. Se costoro si presentano tutti d'un pezzo animati dal pubblico bene, a bella prima riuscirà facile anche la revisione che dovrà fare sull'azienda sociale, perché vi troverà tutto in ordine e se per accidente vi trovasse qualche errore o sbaglio, sarà tutta cosa accidentale, ma non dolosa. Mentre invece se il revisore al suo primo arrivo trova che membri della Direzione, eventualmente nella commissione di sorveglianza, non sono tutti animati da spirito di pubblico bene, avrà cura di stare attento nell'esame dell'azienda perché di certo vi troverà in un punto o l'altro o qualche errore o qualche gherminella amministrativa che dovrà correggere, dovrà far pubblica ai soci, e solo potrà mettere in ordine la società quando siansi chiamati a responsabilità i rei, e fatto repulisti delle loro persone da ulteriore incombenza sociale.
Il revisore che manda la Federazione è animato da questo principio di aiutare efficacemente la società, la cui gestione è incaricato di esaminare, suggerendole tutti quei modi ch'egli trova ad ogni singolo caso adatti. Ove poi trova ch'essa ha bisogno di una nuova Direzione, o di una riforma della medesima, quivi deve mostrarsi di un' energia che non ammette mezze misure. Ultimata la revisione, egli deve convocare l'assemblea generale, previo consenso della Federazione, ed ai soci deve dire chiaro e tondo che se essi non mettono alla testa della società persone amanti del pubblico bene, e capaci di sacrificarsi intieramente per la medesima, la società non può progredire, anzi addirittura viene segnata come degna di essere esclusa dalla Federazione.
La Sede attuale della Federazione trentina della cooperazione
La Federazione, dove trova società alla cui testa stanno persone così bene intenzionate, farà di tutto per sostenerle, aiutarle, e salvarle da qualsivoglia pericolo; dove mancassero tali membri, ed ove fosse impossibile sostituirli, essa abbandonerà a sé tale instituzione e non avrà contatti di sorta. Questo è il primo scopo ed il più efficace a cui è chiamata la Federazione. Ella non viene né per comandare alle società confederate, né per imporsi con dominio assoluto, né per centralizzare in un punto solo tutte le istituzioni perché diventino tante macchine ai suoi cenni in ogni divergenza, ma viene a tutelare la vita autonoma delle singole società, col far loro rigorosamente osservare lo statuto, e col fare stare in tutto punto le rispettive direzioni. Di fronte a questa provvida mansione della Federazione, ogni società deve star tranquilla non solo, ma fidarsi a tutta tranquillità nell'opera  provvidenziale della medesima e ad essa ricorrere in ogni evenienza che potesse accaderle su questo punto.
Ma la Federazione non si contenta di ciò, va più oltre colla sua opera salutare in pro delle società confederate. Bisogna notare che la Federazione nulla fa per sé stessa e per proprio vantaggio; tutto il suo lavoro, tutta la sua azienda, è in pro delle istituzioni unite a lei. Ella si presta sempre e prontamente a dare istruzioni, informazioni sopra ogni punto che le fossero chieste; anzi ella ormai è a tal punto, che è in caso di provvedere anche i singoli articoli o quelle merci qualsisiano che le società volessero col suo mezzo procacciarsi. Anzi la Federazione a mezzo delle relazioni incontrate coi diversi centri di produzione e con case sicure, ha già fatto più volte degli acquisti cumulativi di grande importanza e con grande vantaggio delle società che si fidarono di lei.
Questa confidenza ch'ebbero tante società confederate, dovrebbero averla tutte, e già per tempo ricorrere a lei per la provvista di generi di qualche importanza. Ogni mese dovrebbe venire alla Federazione un elenco antecipato delle merci occorribili per ogni società, e solo così ella potrebbe farne un elenco generale e relativo acquisto, e poi fattane provvista, distribuirle giusta la fatta insinuazione. Ognuno capisce quanto sarebbe il vantaggio che ne verrebbe agli acquirenti e come ne guadagnerebbero assai i soci delle singole società. Se dall'acquisto cumulativo si venisse a risparmiare la sola spesa della condotta dalla città alle vallate, ecco quanto bell'utile ne deriverebbe.
Altro vantaggio hanno le società confederate col ricorrere alla Federazione in ogni questione che potessero avere colle autorità di qualsiasi categoria. La Federazione è alla portata a mezzo delle persone che fanno parte della Presidenza di rivolgersi tosto e personalmente od in altri modi efficaci alle autorità che credesse del caso, e come avvenne in passato, così in avvenire spera di risolvere le eventuali questioni a tutto vantaggio delle società che fanno capo a lei.
Abbiamo voluto accennare a queste poche cose per animare sempre più le nostre società a gettarsi con confidenza nelle braccia materne della Federazione. Come ognuno vede, essa non può e non vuole giusta il suo statuto imporsi alle società per formare un centro che tutto unisca in vantaggio del centro stesso, ma anzi esso è un centro appositamente fatto per struggersi in vantaggio di chi sa e vuole usarne: è proprio come un cuore generoso che tutto il sangue che affluisce nei suoi vasi non fa che gettarlo ad ondate frequenti e continue a mezzo delle arterie, cioè le società, nelle parti più remote del corpo federale, che sono i nostri soci carissimi sparsi sopra tutta la grande estensione delle nostre valli Trentine. - Don Mentore muore tranquillo con questa speranza che lo consola in questi ultimi giorni, cioè nel vedere la Federazione divenire il faro che illumina, la fontana che irriga, il fuoco che riscalda, il cibo che nutre tutte le società che attorno a Lei si andarono raggruppando al motto di carità vicendevole - uno per tutti e tutti per uno.

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