"La Famiglia Cristiana", 29 febbraio 1892
Dalla Montagna, 26 febbraio.
c) Una dichiarazione male arrivata.
I deputati dimissionari, in questo frattempo, sentono il bisogno di fare una dichiarazione ragionata di fronte al paese sulla via ch'essi sarebbero per prendere qualora venissero eletti. Essi finiscono di dichiarare che sarebbero francamente astensionisti. Due soli di loro, clericali, non firmano la comune dichiarazione; uno però si professa astensionista, l'altro si rimette alla volontà dei suoi elettori nel caso fosse rieletto.
Non avessero mai fatto questo passo i nostri clericali dimissionari! Mettere la loro firma accanto a nomi liberali? Fu delitto imperdonabile!… Non avete giurato di non far più compromessi? Non avete accettata la gran frase: ognuno per la sua via? Ma, e dunque, perché allora ancora a braccetto dei liberali? Non vi riconosciamo più per cattolici, non avrete più il nostro appoggio; anzi vi rigettiamo assolutamente… È storia ... Sono fatti recentissimi... – Da quì innanzi dunque non potremo più mettere denari alla Cassa di risparmio, per non arrischiare la nostra firma accanto a quella d'un liberale? Vade retro Satana!…
d) Comitato e Circolari elettorali.
Le elezioni non si possono fare regolarmente senza comitati e rispettive circolari-programmi. Dunque è necessario un comitato pel nuovo partito. – Ma che comitato? Non c'è già bello e fatto quel comitato che ci condusse ai trionfi della primavera? Esso è il non plus ultra; vorremo sconfessarlo? – Ma in quello figurano certi nomi, certe persone dallo stampo vecchio, ci sono tra loro degli astensionisti di tutta forza. Oh! guai a lasciarceli… – Anzi sì; meglio sarebbe lasciarceli; non accetterebbero di figurarvi più, perché i furbacchioni leggerebbero anche sotto la divisa trasparente. – Via gli scrupoli, siamo soldati ora, e non reclute; le evoluzioni le sappiamo fare con franchezza noi. Radiamo quei nomi e pubblichiamo francamente: che il Comitato cattolico, quello stesso che ebbe il vanto di condurre alle urne ed alla vittoria le falangi cattoliche nel marzo, è pur quello che ora inizia e ingaggia la nuova lotta e prepara nuove vittorie. E per vero, tutto ciò è detto in testa alla circolare-programma dei 2 settembre 1891.
– Ma il paese s'accorgerà della radiazione! – Ecco nuova combinazione da far tacere tutti: assieme a quei tre leveremo un quarto, ma quello lo serberemo in petto per farlo il nostro candidato ex corde. Anzi sta bene escluderlo dal comitato, chè un po' di modestia, per bacco, bisogna ben conservarla! La sarebbe di nuovo conio che il comitato lavorasse dì e notte per poi eleggere sé stesso! Non vi pare? – Ben pensata; e così i tre stanno in buona compagnia, ed i pesciolini correranno all' amo.
Ora pensiamo al programma. Giudizio però; son cose che vanno alla luce del sole; sono documenti che restano per la storia. Bene, bene, le cose si faranno a modo.
Intanto, primo primis, ci metteremo la parola «libertà»; caspita! non siamo mica czaristi noi! Dunque, i nostri candidati saranno cattolici sopra tutto; quindi liberi da ogni patto; indipendenti da ogni partito dissenziente dai principii cattolici.
– Ma potrebbe darsi che il paese si sentisse di volere i suoi deputati d' accordo con tutti in certe quistioni, nelle quali la patria c'entra più di tutto, anzi esclusivamente. E allora?... – Permetteremo generosamente ai nostri una comune azione nei casi in cui sia richiesta dal comune vantaggio. – Ohe? Così si va nel programma dei nostri fratelli rinnegati ! – Non è vero; e si si condannarono da sè preventivamente ed incondizionatamente, noi no; ci condanneranno poscia tutt'al più, o ci lascieremo condannare. Non vi pare! ...
– E sul punto dell'astensione, che forma il cavallo di battaglia e la parola d'ordine di tutto il Trentino, come fare a cavarsela ? Escluderla dal programma, come sarebbe nostro desiderio, ci porterebbe la jettatura; metterla netta e tonda ? – Oibò! Ma ecco la frase che farà colpo: ai nostri candidati, senza adottare il principio dell'astensione, sarà libero d'intervenire alla Dieta o d'astenersene secondochè nella loro coscienza giudicheranno a detta delle circostanze. Va bene, così? – Troppa grazia S.Antonio! Che cosa ne diranno poi i nostri amici politici? Accuseranno noi pure d'astensionisti! Andate là; siamo conosciuti noi; gli amici capiranno il gergo, e la verità salterà fuori sotto i versi strani.
Dunque detto, fatto. Il programma è divulgato ai quattro venti sull'orizzonte trentino ai primi di settembre 1891. (Continua)
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