domenica 14 giugno 2015

IV) Agricoltura

In un paese come questo, che, per le sue vaste praterie, veri oceani di pascoli, par creato per l’allevamento del bestiame, e dove la popolazione relativamente scarsa trova nella vita pastorale, assai meno faticosa ed esposta a minori eventualità dell’agricola, i mezzi necessarii di sussistenza non solo, ma un vero benessere, non è strano che l‘agricoltura non occupi che un posto secondario accanto all’allevamento del bestiame. Ciò nonostante i prodotti della terra argentina non solamente bastano al consumo di tre milioni d’abitanti, ma sono eziandio oggetto di una proficua esportazione per l’Europa. A prova di questa assezione, e senza parlare di altri prodotti agricoli abbiamo i 100 milioni di chilogramma di grano-turco ed i 25 milioni di chilog. di lino che si esporteranno entro il corrente anno e che porteranno al paese un beneficio netto di circa 20 milioni di lire.
Il solo vapore Polcevera p. e. arrivato a Genova ai primi di giugno p. p. sbarcava a Marsiglia oltre 6 mila sacchi di granoturco per la fabbrica degli spiriti. Visto il buonissimo risultato che dà il granoturco, si stanno facendo presentemente i preparativi per seminare 80 mila ettari di questo cereale nella provincia di Santa Fè; nella provincia di Buenos-Ayres verrà su più vasta scala coltivato il prezioso seme. Per giudicare della feracità di quelle terre serviranno i seguenti dati :
Il granoturco per 1 di semenza dà un raccolto di 150
il frumento » 1             »               »              »        20
Il granoturco per ettaro dà di grano ettolitri           28
il frumento »           »              »             »            » 16
Lascio al lettore il confronto dei prodotti delle terre argentine con quelli delle nostre terre.
La coltura del granoturco non si fa come da noi seminando il grano a file e coltivandolo colla zappatura ed arginature, ma colà si semina per usare una frase nostrana «a braccio». Cresciuto che sia più d’un palmo viene nettato dall’erba con una semplice zappatura senz’altra operazione posteriore. Lasciandolo così, dà un buon prodotto di una, due panocchie per gambo, se fosse tenuto raro a modo nostro non farebbe che vegetare in erba con pochissimo raccolto. Il granoturco nell’Argentina si consuma in gran parte ancora tenero in erba (da latte) cuocendolo assieme a zucche e patate nel brodo di carne, risultandone una zuppa dolce e gustosa, ed un appresso delizioso alla carne. Questa specie di minestra si può chiamarla minestra nazionale argentina, perché non solo viene usata dai coloni e dai pastori di quelle regioni ma perfino è la ben venuta sulle tavole de’ gran possidenti di Buenos-Ayres.
Se da noi le carni fossero a buon mercato come nell’Argentina, vorrei invitare qualcuno de’ pazienti lettori a farne la prova, chè la stagione sarebbe propizia a simili esperimenti, ma finchè la finca «carni» per un povero curato di campagna assorbe un terzo della magrissima congrua, è meglio spasimare e tirar innanzi.
Oltre al granoturco, frumento, patate, prodotti comuni a tutte le provincie argentine, vi sono i prodotti speciali di qualche provincia, come quello della canna da zuccaro nella provincia di Santiago, quello della vite nella provincia di Catomorca e di San Juan.
Infine si può dire in poche parole che l’agricoltura argentina supera nelle sue produzioni tutte le necessità del consumo, giacchè non solamente non s’importa nulla, ma anzi si esporta, e, come sopra si ha veduto, quest’esportazione ha un valore considerevole che d’anno in anno va aumentando. Per il valore delle terre, i salari ed il costo de’ prodotti agricoli e d’altri articoli di consumo, si dirà in seguito nei capitoli che trattano di ciò in particolare. (Continua)



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